La pianta del kiwi : una esotica liana con dolci vitaminici frutti

La pianta del kiwi non è  un albero ma fra i frutti esotici è considerata  una liana perché possiede un lungo fusto lianoso che porta tralci lunghi anche diversi metri.

Non c’è scampo la pianta del kiwi va potata altrimenti si corre il rischio che i suoi lunghi tralci vadano ovunque in modo disordinato e i suoi frutti  rimangano piccoli e poco gustosi.

Questa pianta di origine cinese ha poi una particolarità: la pianta del kiwi è dioica vale a dire che vi sono piante che posseggono  solo fiori maschili mentre altre   portano solo fiori femminili.

Quindi se vuoi  raccogliere dalle tue piante di kiwi  dolci e succosi frutti bisogna che le fornisca di un compagno.

Vale a dire per un massimo di 6 piante femminili ne devi piantare una che non ti darà frutto ma che le impollinerà cioè una pianta maschile.

Il frutto chiamato kiwi è ricercato per la sua dolcezza e per le sue qualità benefiche è ricco di vitamina C, di potassio e di fibre.

Vale proprio la pena di piantare alcune piante di kiwi che possono essere anche allevate a pergolato per fornire una grata ombra nelle calde giornate estive.

La pianta del kiwi: origini e diffusione

kiwi on white wood background. tinting. selective focus

La pianta del kiwi ha origini cinesi la sua culla si trova nelle fertili vallate del fiume Yang-Tze  e da  qui si è diffusa in tutta la Cina.

Coltivata in quel lontano paese fin dal 1200 a.C., quando la Cina era governata dalla raffinata dinastia Ming,  viene chiamata col nome di Mihoutao.

E’ diffusa in particolare nelle zone continentali e orientali del paese caratterizzate da inverni freddi ed estati calde e piovose.

La pianta del kiwi ama questo clima e ancora oggi viene coltivata   in Cina, nelle sue molte varietà, presso ruscelli e fiumi dove l’acqua abbonda e il terreno non è mai arido.

Questa pianta cinese arrivò in Europa come curiosità botanica nel 1897 inviata dal botanico francese Padre Paul Guillaume Farges, che risiedeva a Sicuan, al noto vivaista francese Maurice de Valmorin.

Però in Europa non fu apprezzata come pianta da frutto e per lungo tempo rimase relegata fra le curiosità esotiche.

Agli inizi del ‘900 alcuni  missionari neozelandesi di ritorno dalla Cina importarono in Nuova Zelanda delle piantine selvatiche di kiwi che ancora non si chiamava così in quanto questo suo nome gli fu dato  successivamente.

Le piante rampicanti di “uva spina cinese”,  così era chiamata  dalla popolazione neozelandese  la pianta del kiwi, furono inizialmente coltivate come piante ornamentali da giardino.

Si dovette attendere gli inizi degli anni ’50 quando lo studioso di orticultura neozelandese Hayward Wright riuscì ad ottenere la prima varietà commerciale che da lui prese il nome e che viene con successo coltivata ancora oggi.

Ben presto questo frutto incontrò il favore del pubblico neozelandese che nel ‘59 volle chiamarlo come l’uccello simbolo della  sua nazione il kiwi .

Da quel momento l’ascesa della pianta del kiwi non ha più incontrato ostacoli anche perché tutti i produttori neozelandesi si sono consorziati sotto un unico marchio potendo così avere una  forza contrattuale maggiore e avviando costose campagne pubblicitarie.

Il frutto del kiwi fu prima importato negli Stati Uniti, all’inizio degli anni ’60, dove ottenne un notevole successo.

Nello stesso periodo la pianta del kiwi si diffondeva in Europa e nel nostro paese incominciò ad essere coltivata intensivamente alla fine degli anni ’60.

A partire  dall’inizio degli anni ’80 la pianta del kiwi si è particolarmente diffusa in Italia specialmente nel Lazio che detiene la maggiore produzione nazionale.

Le altre coltivazioni intensive sono ubicate nelle regioni del  Nord: in Veneto, in Piemonte e in Emilia Romagna.

L’Italia detiene il primato mondiale per la produzione di kiwi per il consumo fresco.

Altri produttori sono la Cina, che si situa al primo posto, seguita dall’Italia, dalla Nuova Zelanda e dal Cile.

La pianta del kiwi: sua descrizione

La pianta del kiwi appartiene alla famiglia delle Actinidiacee e il suo nome scientifico è Actinidia chinensis.

Questa pianta è una liana rampicante a fogliame caduco che può raggiungere i 10 metri di altezza.

Si abbarbica ai supporti tramite viticci che si trovano nella parte terminale dei lunghi rami anch’essi molto flessibili.

Le foglie sono grandi a forma di cuore appuntite e con i margini dentellati.

I rami più vecchi sono dotati di una corteccia ruvida di colore tendente al  grigio  mentre i giovani getti hanno consistenza erbacea e sono coperti di peli rossicci come i piccioli delle foglie e dei fiori.

La pianta del kiwi è una pianta dioica  e non è facile distinguere le piante maschili da quelle femminili se non dalla loro fioritura.

I fiori   maschili di numerose varietà sono riuniti in grappoli mentre quelli femminili sono più distanziati per permettere ai frutti di svilupparsi.

I fiori, che sbocciano da maggio ai primi di giugno, sono grandi, ma quelli maschili sono di dimensioni minori, pendenti su un picciolo corto,  con i petali di  colore bianco panna e con  l’interno  del fiore bene in evidenza e appariscente.

L’impollinazione viene effettuata tramite gli insetti in primis le api.

Il frutto del kiwi è una bacca di forma più o meno allungata a seconda delle cultivar.

La buccia  è spessa e molto resistente di colore marrone più o meno scuro e coperta di peli.

La polpa di un colore verde brillante, ma ne esistono varietà con polpa gialla o rossastra, è soda, dolce con una punta di acidulo a maturità.

I piccoli semini neri, che non si avvertono quando si mangia il frutto, sono disposti a raggiera al centro del frutto stesso.

I frutti, a seconda delle cultivar, si presentano singoli oppure raggruppati in grappoli che possono portare anche una ventina di frutti.

La pianta del kiwi: come coltivarla

La  pianta del kiwi è molto adattabile per quanto riguarda il clima e ha trovato un ottimo areale nelle zone miti mediterranee.

Resiste bene al gelo invernale e tollera temperature elevate anche se nel Meridione si fa uso di teli ombreggianti perché il sole cocente brucia le sue foglie.

Teme le gelate primaverili che danneggiano i suoi germogli e le gelate autunnali che rovinano i frutti.

Anche il vento può danneggiare la pianta del kiwi specie se è salmastro perché  danneggia le sue foglie e può rovinare la struttura alla quale è  legata.  .

Per quanto riguarda il terreno il terreno ideale per la sua crescita è leggermente acido, teme la presenza di calcare nel suolo, sciolto e profondo, ricco di sostanza organica.

Soprattutto deve avere un buon drenaggio perché la pianta del kiwi  soffre i ristagni idrici che fanno  marcire le sue radici.

Tuttavia non bisogna lesinare l’acqua specialmente nelle zone calde per permettere un’abbondante fruttificazione.

La pianta del kiwi deve essere dotata di robusti sostegni per permetterle di arrampicarsi.

La sua vigoria fa sì che abbia un volume notevole e quindi anche un peso non indifferente.

Può essere allevata a spalliera come la vite, con una severa potatura che ne limiti il vigore, oppure a pergola.

In quest’ultimo caso può diventare una pianta ornamentale molto adatta per la rapidità della sua crescita e la sua vigoria a coprire estese superfici e a donare una grata ombra durante il periodo  estivo.

Per quanto riguarda la sua propagazione è sconsigliata la semina perché per sapere il sesso della pianta occorre aspettare la fioritura che non si presenta prima del quinto o  sesto anno.

Per riprodurla si usa la margotta, la talea, sia legnosa che erbacea, la micropropagazione e l’innesto.

La potatura della pianta del kiwi è laboriosa e si attua in più riprese a causa del vigore della pianta stessa.

La potatura invernale si  esegue presto a causa della grande quantità di linfa che circola all’interno dei suoi rami.

La pianta del kiwi se potata  tardivamente emette  dai tagli per più giorni una grande quantità di liquido  e questo fenomeno produce un grosso danno alla pianta stessa.

Quindi, senza  tardare, quando il gelo intenso è terminato pota la pianta del kiwi eliminando i tralci che hanno già prodotto l’anno prima e accorciando i tralci dell’anno.

Non dimenticare che la produzione di frutta avviene sui tralci dell’anno che ancora non hanno prodotto.

Queste sono le regole generali per la potatura secca della pianta del kiwi.

Però ci tengo a dirti che la potatura del kiwi si differenzia a seconda del sistema di allevamento della pianta stessa.

Ci sono delle differenze nella potatura fra la pianta allevata a spalliera e quella invece che è stata indirizzata perché formasse una pergola.

La potatura verde è indispensabile per il corretto allevamento della pianta del kiwi e prevede diversi interventi.

Permette di sfoltire e arieggiare la chioma e consente di migliorare la pezzatura dei frutti.

Si tolgono i rami affastellati e si tagliano quelli troppo lunghi.

Una decina di giorni prima della fioritura si eliminano i germogli cresciuti lungo il fusto.

Per quanto riguarda le piante maschili si cerca di limitare la potatura per contenere la loro grande vigoria altrimenti potandole in modo severo c’è il rischio che emettano molti ricacci.

La potatura verde serve anche per diradare i frutti.

Siccome nella pianta del kiwi quasi tutti i fiori femminili si trasformano in frutti si ha un’abbondante produzione che però va a scapito della pezzatura e della bontà dei frutti.

Quando i frutti sono un po’ cresciuti si eliminano quelli malformati, quelli troppo piccoli e quelli secondari se sono in esubero.

Con una corretta potatura ti assicuri una fruttificazione non solo abbondante ma anche di buona pezzatura e di ottimo sapore.

La pianta del kiwi: particolarità del frutto

Il frutto del kiwi è un frutto che si raccoglie tardivamente a fine ottobre primi di novembre.

E meglio raccoglierlo un po’ indietro di maturazione quando non è completamente maturo perché essendo più duro si ammacca meno durante la raccolta e si conserva meglio.

Tenuto in fruttaio in un posto fresco e buio si conserva per un paio di mesi circa.

E’ molto utile per l’alimentazione perché è ricchissimo di vitamina C ne possiede più che le arance.

La vitamina C è un forte antiossidante che rallenta l’invecchiamento  e ci protegge dai radicali liberi così dannosi per il nostro fisico.

Inoltre  aiuta le difese immunitarie proteggendoci da raffreddori e malanni.

Il frutto della pianta del kiwi contiene anche minerali importanti per la nostra salute come il magnesio e  il potassio.

Il magnesio stimola l’attività del sistema nervoso e aiuta il metabolismo mentre  il potassio favorisce il buon funzionamento della muscolatura e quindi anche del muscolo cardiaco.

Il frutto del kiwi possiede anche un’elevata quantità di fibra che aiuta le persone sofferenti di stipsi favorendo il transito del cibo nell’intestino.

Questo frutto ha poche calorie e inoltre contiene pectina che contribuisce a creare uno stato di sazietà quindi è molto indicato per chi fa dieta.

Inoltre la pectina aiuta a regolarizzare il tasso glicemico nel sangue.

Il frutto del kiwi contiene anche una buona quantità di acido folico che concorre alla riproduzione delle cellule e alla formazione dei globuli rossi del sangue.

L’uso di questo frutto   è sconsigliato a chi soffre di colite, rettocolite ulcerosa e a chi è affetto dal morbo di Crohn.

 

Conclusioni

Mi sento di dire che il frutto del kiwi è davvero un frutto che bisognerebbe portare di più sulle nostre tavole perché purtroppo viene consumato  troppo poco da parecchie persone.

Trovano giovamento nel suo frequente uso soprattutto le persone anziane perché il frutto del kiwi con le sue potenti sostanze antiossidanti rallenta i processi degenerativi dell’invecchiamento.

Inoltre questo frutto è anche un alleato della bellezza femminile.

Sono parecchie le maschere per la pelle del viso che si possono fare anche in casa e che hanno come principale ingrediente la polpa di questo vitaminico frutto.

Per quanto riguarda la pianta ne posseggo ben 3 esemplari due femmine e un maschio che rustici e generosi come sono non mi hanno mai fatto mancare un’abbondante fruttificazione.

La pianta del kiwi è rustica e produttiva ed è davvero una pianta da frutto generosa che dona tanto in cambio di poco.

Può coprire rapidamente zone anche estese donando grata ombra estiva sia alle persone che ai mezzi, spesso viene impiegata per coprire parcheggi e ombreggiare così le vetture.

Con la pianta del kiwi sono due le cose alle quali bisogna stare attenti.

La prima è il drenaggio del terreno che deve essere molto buono perché altrimenti le radici cominciano a marcire e da quando inizia a succedere questo inconveniente la pianta emana un forte e sgradevole odore.

L’altra cosa è avere spazio sufficiente per almeno due esemplari, se si vuole la frutta, perché questa liana vigorosa ha uno sviluppo e un ingombro davvero notevoli quindi non è adatta ai piccoli spazi.

Tuttavia vi sono alcuni appassionati che sono riusciti a coltivare questa liana vigorosa in vaso.

Naturalmente in vaso abbisogna di più attenzione, di più acqua e  le potature devono essere adeguate perché con il suo vigore copre tutto il terrazzo anche dove non dovrebbe:-).

Come al solito chiacchierina come sono mi  sono dilungata ma devo ammettere che la pianta del kiwi fra i frutti esotici è la mia preferita.

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