Il mirtillo rosso è fra i piccoli frutti il mirtillo più schivo e poco conosciuto almeno qui in Italia perché in Germania e nell’America del Nord è coltivato e molto apprezzato.
Vi sono più tipi di mirtillo rosso: quello diffuso nell’emisfero settentrionale del Nord Europa, dell’Asia e dell’America del Nord che è chiamato mirtillo di montagna (Vaccinium vitis-idaea) poi vi è il Vaccinium oxycoccus o mortella di palude, che copre lo stesso areale ma che vive in zone umide, e infine c’è una varietà di quest’ultima che ha come nome scientifico Oxycoccus macrocarpus o Vaccinum macrocarpon che cresce solo nel Nord America.
Il mirtillo rosso che si coltiva in Europa e specialmente in Germania è il mirtillo rosso di montagna mentre il mirtillo rosso coltivato in America è il Vaccinium macrocarpon detto anche ossicocco americano o cranberry.
Tutti e due questi tipi di mirtillo rosso si trovano allo stato selvatico ma ne sono state create anche varietà domestiche più produttive e a frutti più grandi che però non sono molto coltivate in Italia.
In molti orti e giardini italiani si vedono i mirtilli neri ma gli appassionati, quelli che vogliono coltivare delle varietà di mirtilli non comuni ma ugualmente utili per le loro proprietà e rinomati per la loro bontà, ricercano questi tipi particolari di mirtilli quelli rossi.
Ottimo per produrre succhi e marmellate il mirtillo rosso secondo me è meno adatto del suo cugino nero per il consumo fresco in quanto ha un gusto piuttosto acidulo.
Per gustare i mirtilli rossi freschi al meglio è preferibile raccogliere quelli selvatici più aromatici e profumati e mescolarli poco dopo la raccolta con altra frutta per gustarli in una vitaminica macedonia.
Le piante di mirtillo rosso sono perfette per ricoprire il terreno sotto i loro cugini più grandi i mirtilli neri americani con cui condividono l’esigenza del terreno acido e le posizioni luminose ma non in pieno sole.
Se vuoi prolungare la stagione dei mirtilli, se ami le marmellate e le conserve allora ricerca questo particolare tipo di mirtillo che non solo potrà tappezzare il terreno rendendolo ornamentale con le sue rosse bacche ma prolungherà anche il periodo di raccolta dei mirtilli sino ad ottobre.
Il mirtillo rosso origini e storia
Come ho già accennato più sopra vi sono tre tipi di mirtillo rosso due diffusi in tutto l’emisfero settentrionale temperato e uno tipico del continente americano.
Gli antenati del mirtillo rosso di montagna (Vaccinium vitis idaea) durante l’ultima glaciazione oltre 15.000 anni fa si stabilizzarono nelle foreste delle regioni boreali dell’Eurasia dalla Scandinavia alla Siberia settentrionale sino a raggiungere le regioni del Nord America sino ad arrivare a Nord della Cina e del Giappone.
Questi piccoli frutti si diffusero anche nelle zone di montagna più a Sud come quelle della Germania dove sono numerosi, ma anche nei boschi montani della Polonia, dei Balcani, dell’Austria, della Francia.
Il mirtillo rosso selvatico in Italia si trova nei boschi delle Alpi e degli Appennini dove può raggiungere i 2000 metri di quota.
Il mirtillo rosso chiamato mortella di palude cresce nelle zone umide e paludose del Nord Europa, del Nord dell’ Asia e del Canada ma colonizza anche le regioni a Nord degli Stati Uniti dall’Alaska al Michigan sino ad arrivare allo stato del Maine dalla parte opposta del continente americano.
Invece la sottospecie americana chiamata popolarmente cranberry è originaria del Canada e della parte orientale degli Stati Uniti ed è quella che oggi viene coltivata in America attraverso le sue cultivar domestiche.
Sia la specie americana che quella europea sono oggetto ancora oggi di un’intensa raccolta delle bacche selvatiche che non piacciono solo agli umani ma anche ai numerosi animali inclusi gli uccelli che popolano i boschi.
In America i mirtilli rossi selvatici costituiscono un’importante fonte alimentare per gli animali che popolano le tundre e le foreste del Nord America come gli orsi, le lepri e numerosi uccelli sia stanziali che di passo.
I caribù e gli alci si nutrono non solo dei frutti ma anche delle foglie che scovano sotto la neve durante i lunghi mesi invernali.
Le bacche selvatiche del mirtillo rosso erano molto apprezzate dalle antiche popolazioni europee e indiane che le consideravano non solo cibo ma anche preziosa medicina.
Quando gli europei arrivarono per la prima volta sulle coste Nord orientali dell’America settentrionale gli indigeni offrirono ai coloni fra le altre merci di scambio delle bacche rosse dal sapore fresco e acidulo.
Erano i mirtilli di palude che le popolazioni del luogo chiamavano i-bimi che significava frutto amaro e che i coloni chiamarono cranberry “bacca delle gru” forse perché il gambo e il fiore assomigliano al collo e alla testa di una gru o forse perché questa bacca era uno dei cibi preferiti dagli stormi di gru locali.
Nel 1680 Mahlon Stacy un colono che si era stabilito nel New Jersery parlò in questo modo del mirtillo rosso a suo fratello che era rimasto in Inghilterra:
“I mirtilli di palude che somigliano molto per grossezza e colore alle ciliegie si possono serbare a lungo e con essi si fa una salsa squisita ottima per accompagnare la cacciagione, la carne di tacchino e altro pollame………
Ce li facciamo portare a casa dagli indiani in gran quantità”
Le varietà di mirtillo rosso europeo coltivate sono poche se ne contano circa una ventina di varietà e anche del mirtillo rosso americano detto cranberry si sono ottenute solo alcune varietà domestiche che sono più produttive.
Gli stati americani dove è più diffusa la coltivazione di questo tipo di mirtillo rosso sono il Wisconsin e il Massachusetts.
Invece il mirtillo rosso montano è coltivato soprattutto in Germania, in Norvegia, in Svezia e in Russia.
In Europa viene coltivato in modo intensivo il mirtillo rosso di montagna non solo in Germania ma anche nei Paesi Scandinavi dove poche altre piante da frutta possono essere coltivate a causa del clima molto rigido.
Tutti i tipi di mirtilli rossi appartengono alla famiglia delle Ericacee e siccome sono largamente diffusi sono conosciuti con molti nomi popolari.
Il mirtillo rosso il cui nome scientifico è “Vaccinium vitis-idaea ha preso il nome Vaccinium dall’osservazione che i bovini erano ghiotti delle sue bacche e delle sue foglie.
Anche il nome inglese allude alla golosità dei bovini per questa pianta che infatti viene chiamata in inglese cowberry cioè “bacca della vacca”.
In Francia il mirtillo rosso viene chiamato Airelle rouge mentre in Spagna è mirtillo rojo alludendo entrambe le lingue al colore rosso delle sue bacche.
Invece sono molti i nomi popolari italiani che paragonano il mirtillo rosso alla vite, infatti viene chiamato uva o vite di monte, vigna d’orso, vite idea ma vi sono anche forme dialettali tipiche dei vari luoghi di montagna dove cresce questo mirtillo selvatico come murella, martelina, melut, situp rosso e glizù ross.
Anche il mirtillo rosso americano, che porta il nome scientifico di Vaccinium macrocarpon, ha molti nomi popolari.
Non solo cranberry cioè “bacca delle gru” ma anche mossberry un nome utilizzato soprattutto in Canada che deriva da moss che significa muschio, nel New England questi mirtilli erano chiamati “bearberries” vale a dire “bacche dell’orso” perché gli orsi sono ghiotti di queste bacche.
Vi sono altri tipi di mirtilli più conosciuti e ugualmente utili e gustosi sono i mirtilli neri che si dividono anch’essi in numerose varietà.
Il mirtillo rosso descrizione della pianta.
Come ho già detto sono tre i principali tipi di mirtilli rossi selvatici ma i due tipi che vengono coltivati sono il mirtillo di montagna specialmente in Europa e il Cranberry (Vaccinum macrocarpon) nel Nord America.
Descriverò quindi solo queste due specie che sono le sole coltivate in modo intensivo e che è possibile trovare in commercio sia come piantine che come bacche difficilmente come frutto fresco ma soprattutto sotto forma di succhi, salse ed essiccati.
Il mirtillo rosso di montagna (Vaccinium vitis-idaea)è un piccolo arbusto sempreverde che cresce con fusti bassi e legnosi in genere poco ramificati con un’altezza che varia dai 10 sino ai 30 cm.
Le foglie sono picciolate e coriacee di un bel verde scuro lucido con la parte inferiore di un verde più chiaro.
Sono alterne e ovali con un margine leggermente ondulato e talvolta con una punta dentata.
I fiori sono penduli raccolti in racemi di due o tre elementi hanno forma di campana con i petali di colore bianco a volte soffusi di rosa pallido e sbocciano all’inizio dell’estate.
I frutti sono bacche piccole e globose raggruppate in grappoli formati da pochi frutti con una buccia che prima di maturare è biancastra ma poi si presenta di colore rosso vivo più cupo a piena maturazione.
Le bacche maturano in tarda estate o in autunno a settembre ottobre.
Il mirtillo rosso americano o Cranberry è una pianta sempreverde di piccola mole che appare come un basso cespuglio legnoso prostrato e con una forma a cuscino che ricopre il suolo per un’altezza non superiore ai 20 cm ma con una larghezza che può essere anche di un metro.
I suoi rami sottili e non troppo fitti portano foglie ovali coriacee, alterne e picciolate di piccole dimensioni di un bel verde scuro e lucido.
I suoi fiori sono piccoli e presentano petali rosati ricurvi all’indietro con antere e stigma sporgente molto differenti da quelli del mirtillo rosso di montagna.
Sbocciano a fine primavera e la raccolta dei frutti avviene ad ottobre quando si completa la maturazione.
I frutti sono bacche globose di colore bianco verdognolo quando sono immature ma di un bel rosso cupo a piena maturazione.
Queste bacche sono di dimensioni discrete più grandi di quelle dei mirtilli di montagna e assomigliano a piccole ciliegie.
Da qui il nome specifico di questo tipo di mirtilli “macrocarpon” che significa a frutto grande.
La pianta di mirtillo rosso ha un lungo ciclo vegetativo che si protrae per 16 mesi.
I germogli iniziano a spuntare l’anno prima del raccolto a luglio e la causa scatenante di questo processo è la diminuzione delle ore di luce.
I germogli continuano a spuntare e a crescere per tutto il periodo estivo e durante l’autunno.
Ad agosto sono visibili i primi boccioli che si formano dai germogli apicali la loro crescita continua sino a fine settembre e se il clima si mantiene mite anche ad ottobre.
Quando iniziano le prime avversità climatiche i germogli divengono dormienti per destarsi nella primavera successiva.
Il mirtillo rosso: come coltivarlo
Il mirtillo rosso di montagna è una pianta estremamente resistente alle basse temperature e benchè sempreverde sopporta senza difficoltà temperature di oltre -20° C. sotto lo zero specie se protetto da una coltre nevosa.
Soffre un po’ il caldo e durante i periodi più caldi la sua crescita si arresta quindi ama le estati fresche di montagna e se il clima estivo nella tua zona ha temperature alte ti conviene coltivarlo sotto piante più alte che gli assicurano l’ombra e la frescura che gli sono gradite.
E’ esigente per quanto riguarda il terreno che vuole fertile, leggero, fresco e molto acido con un pH ottimale compreso fra i 4,5 e 5,5 per ricreare quanto più è possibile le condizioni del suo originario habitat boschivo.
Nei periodi estivi bisogna innaffiare regolarmente questi piccoli frutti con acqua povera di calcare.
La propagazione del mirtillo rosso avviene per talea quindi è sufficiente prelevare i rami giovani che si sviluppano in primavera ai piedi dell’arbusto.
Queste piante si diffondono in natura tramite fusti che spuntano alla base della pianta dalle radici e che formano dense colonie quindi è facile moltiplicarli.
Non usare fertilizzante con i mirtilli rossi ma cerca di aumentare la fertilità e l’acidità del terreno con l’aggiunta di torba o di buona terra acida.
I primi due anni avrai il problema delle erbacce che andranno tolte a mano con cura poi quando le piante di mirtilli si sono infoltite coprono il terreno e questa antipatica operazione non è più necessaria.
I mirtilli rossi vanno raccolti a mano con pazienza perché le bacche hanno la dimensione circa di un grosso pisello e bisogna raccogliere solo quelle ben mature che se non vengono raccolte rimangono a lungo sulla pianta.
Il mirtillo rosso americano o Cranberry richiede ancora più acqua del suo cugino montano e un suolo umido perché è una pianta palustre che in natura si trova in aree umide, nelle torbiere e lungo i ruscelli dove spesso costituisce estese colonie.
Il suo terreno ideale è un terreno paludoso composto da strati di sabbia e di materiale organico, un terreno fortemente acido pH ottimale 5 – 5,5 privo di calcare, fertile ma leggero.
Nelle coltivazioni intensive del Nord America i campi coltivati a Cranberry vengo collocati in zone paludose che mantengono costantemente l’umidità del suolo oppure questa umidità viene indotta artificialmente.
In autunno il terreno viene allagato per facilitare la raccolta perché le bacche mature dei Cranberry galleggiano.
Di nuovo il suolo viene allagato prima dell’inverno per proteggere le piante dalle temperature troppo basse e quando l’acqua gela viene diffusa sulla superficie gelata un sottile strato di sabbia che aiuta in primavera a rinvigorire le piante.
Se nel tuo orto o nel tuo giardino c’è una zona ombrosa umida e acida dove non riesci far crescere nulla prova a piantare questo tipo di mirtillo.
E’ sì esigente per quanto riguarda le condizioni di terreno e per l’umidità ma se trova condizioni ottimali di crescita puoi dimenticarlo e ogni anno raccoglierai i suoi aciduli frutti.
Un piccolo frutto più dolce e di più facile coltivazione è la fragola che ha una fruttificazione più lunga, se si acquista una delle sue numerose varietà rifiorenti che fruttificano per tutta la bella stagione.
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Le bacche del mirtillo rosso contengono in abbondanza la vitamina C ed erano un tempo usate dai coloni e dai nativi americani per combattere lo scorbuto.
Contengono anche le vitamine A, importante vitamina detta della crescita perché agisce non solo sull’accrescimento corporeo ma regola e protegge le funzioni della pelle e delle mucose, e le vitamine del gruppo B.
Il mirtillo rosso contiene, come gli altri tipi di mirtilli, i polifenoli antiossidanti così utili per contrastare i radicali liberi e per combattere l’invecchiamento sia dell’organismo in generale che dei tessuti in particolare della pelle.
Queste sostanze i polifenoli difendono i vasi sanguigni dallo stress ossidativo e dall’infiammazione provocati dai radicali liberi riducendo il rischio di ictus e infarti.
Anche il mirtillo rosso ha sostanze che rinforzano la visione sia diurna che notturna e aiutano i bulbi oculari rinforzando i capillari della retina allontanando così i rischi di rottura.
L’estratto di mirtillo è utile per combattere numerose forme di disturbi oftalmici e queste sue benefiche proprietà confermano la tradizione popolare che ha sempre affermato che bere succo di mirtilli faceva bene alla vista.
Però questo particolare tipo di mirtillo il mirtillo rosso è dotato di sue particolari caratteristiche che lo rendono particolarmente efficace per curare specifici disturbi.
Infatti le bacche del mirtillo rosso americano erano usate dalle popolazioni indigene come antibatterico ben prima dell’arrivo dei coloni in America.
Erano impiegate per uso esterno per disinfettare le ferite e per uso interno come rimedio per le infezioni delle vie urinarie.
Si è poi scoperto in tempi moderni, tramite delle ricerche mediche, che questa bacca contiene molte sostanze che svolgono un’efficace azione antibatterica prevenendo e curando le infezioni del tratto urinario e le cistiti che colpiscono soprattutto le donne.
Il cranberry è efficace anche contro le infiammazioni del tratto digerente.
Un altro piccolo frutto che ha molte proprietà medicinali è il ribes un vero toccasana per tanti disturbi.
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Le bacche del mirtillo rosso selvatico sono raccolte in abbondanza nei paesi nordici europei però per il gusto acidulo del frutto raramente sono consumate fresche ma vengono trasformate in marmellate, sciroppi o frullati.
I piccoli frutti del mirtillo rosso europeo si prestano bene ad essere surgelati oppure schiacciati con lo zucchero per formare una pasta acidula che si conserva in un contenitore ben chiuso in frigorifero per diverso tempo.
Questa pasta costituisce la base per salse che accompagnano la selvaggina e i piatti a base di carne di renna com’è tradizione in Svezia e Norvegia.
In Polonia le bacche di mirtilli rossi vengono mescolate con le pere per creare una salsa servita con la selvaggina.
Nei paesi dell’Europa orientale vi sono dei liquori a base di mirtillo rosso e questi piccoli frutti vengono usati per guarnire crostate e prodotti da forno.
Il consumo del mirtillo rosso americano è molto radicato in Canada e negli Stati Uniti ed è per questo motivo che vengono coltivate in modo intensivo le cultivar domestiche di questo particolare tipo di mirtillo.
Gli indiani molto prima che i coloni europei sbarcassero sulle coste americane mescolavano carne di cervo e poltiglia di cranberry per creare il “Pimmicam” una preparazione che fatta essiccare al sole si manteneva a lungo preziosa durante i mesi invernali perchè forniva vitamine e altri elementi che non si potevano trovare in inverno.
Oggi si creano con questo frutto acidulo deliziose marmellate, succhi e gelatine che contrastano gradevolmente con la dolcezza dello zucchero.
Inoltre questi mirtilli si trovano seccati e idratati e in questo modo naturale possono essere conservati a lungo.
Anche nei piatti salati con la carne o col pesce la salsa con i frutti di mirtillo rosso americano è ottima.
Infine nel tradizionale “Giorno del Ringraziamento”, la festa nazionale che viene celebrata in tutta L’America nel quarto giovedì di novembre e che risale ai tempi dei primi coloni americani, accanto al tradizionale tacchino arrosto non può mancare la salsa fatta con le bacche del mirtillo rosso americano come da tradizione.
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Meno coltivato del mirtillo nero un po’ snobbato almeno qui in Italia il mirtillo rosso invece meriterebbe di essere più considerato.
Innanzitutto perché è una delle poche piante sempreverdi a foglia larga che resistono tranquillamente a temperature molto basse quindi è ornamentale anche durante la brutta stagione.
Poi perché è una pianta tappezzante e quindi dopo i primi anni passati ad estirpare faticosamente le erbacce che crescono fra le giovani piantine di mirtillo rosso questa incombenza te la puoi scordare e non è una cosa da poco.
Poi perché la sua fioritura è bella e le sue bacche sono ornamentali con il loro colore rosso acceso che spicca fra il fogliame inoltre perdurano a lungo sulla pianta se non le raccogli prima o se gli uccelli non le mangiano.
Certo non dico che questa pianta non abbia i suoi difetti per esempio se il terreno non è acido oppure se nella tua zona le estati sono lunghe calde e aride non la coltivare non ci caveresti.
Robustissimo se trova le condizioni adatte alla sua crescita il mirtillo rosso diventa pallido e stentato se non vengono rispettate queste sue esigenze e non vi è nulla da fare presto…ti lascia.
Se però sei in una zona di alta collina o montagna magari vicino ad un corso d’acqua e non sai cosa mettere perché il terreno è umido e la posizione è ombrosa ricerca il mirtillo rosso e pianta alcune sue piantine.
Se trova l’habitat ottimale felice si moltiplicherà rapidamente e tu non solo avrai coperto un pezzo di terreno difficile ma ti troverai con praticamente nessuna cura a raccogliere le sue rosse bacche anno dopo anno.
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