Coltivare l’uva spina : fra i piccoli frutti quello con le spine

Coltivare l’uva spina,  fra i piccoli frutti quello dotato delle spine più aguzze, è una faccenda davvero spinosa.

Infatti coltivare l’uva spina significa coltivare un arbusto o un piccolo alberello che è davvero pungente e bisogna fare attenzione quando si raccolgono le sue bacche di non prendere qualche dolorosa puntura.

Coltivare l’uva spina era frequente in Italia sino alla metà del secolo scorso poi questo rustico e pungente arbusto è caduto in disuso.

E’ un vero peccato che questa coltivazione sia stata abbandonata perché  questo cespuglio produce senza sforzo tante bacche  che a completa maturazione sono morbide e dolci.

Attualmente si riscontra un rinnovato interesse per l’uva spina grazie alle sue nuove varietà che producono frutti migliori più dolci ed aromatici.

L’uva spina si trova anche allo stato selvatico nelle boscaglie e chi la riconosce non può fare a meno di portare alla bocca qualche suo frutto  per scoprire se è maturo al punto giusto oppure è ancora aspro e allappa.

Vieni a conoscere questo arbusto uno dei meno noti fra i piccoli frutti vedrai che ti piacerà la pianta all’uva spina un cespuglio che pur così modesto sa dare tanto.

Quando è  l’epoca giusta,  in autunno o in primavera, ricerca una o due piantine di uva spina e piantale in un angolo dell’orto o del tuo giardino vedrai che non ti deluderanno.

Uva spina: un cespuglio selvatico dalle origini incerte

uva spina

L’uva  spina è un cespuglio selvatico che da tempo  antichissimo cresce allo stato libero in diverse zone del globo.

Difficile stabilire il luogo dal quale si è originato perché cresce in Asia, in Europa e nel Nord America con alcuni   tipi di uva spina che si trovano persino nel continente africano.

Ritengo che gli antenati dell’uva spina si siano formati quando i continenti non erano così staccati come sono adesso ma più uniti e questo accadeva in un tempo remotissimo milioni di anni fa.

Oggi si  differenziano in due tipi molto simili fra di loro: il tipo di uva spina europeo (Ribes   var. uva-crispa) e il tipo di uva spina americano (Ribes  var. hirtellum)

Molti studiosi ritengono che i tipi di uva spina europei, così come oggi li conosciamo, abbiano avuto origine sulle pendici dei monti  del massiccio montuoso del Tibet e dell’India poi da qui abbiano raggiunto le montagne del Caucaso e si siano diffusi nelle zone montane dell’ Europa.

Invece per quanto riguarda i tipi americani sono nativi del Nord degli Stati Uniti e  del Canada.

Abbiamo poche notizie su quando si è iniziato a coltivare  l’uva spina anche se ritengo che le sue acidule bacche abbiamo costituito una gradita variante alla magra dieta delle popolazioni indigene primitive.

Si sa che nel Medioevo i frutti dell’uva spina che cresceva allo stato selvatico  erano tenuti in considerazione per la loro proprietà di alleviare gli stati febbrili.

Tuttavia notizie sicure  su quando si è iniziato a coltivare  l’uva spina  non sono giunte sino a noi e bisogna aspettare sino al 1500 per avere notizie certe sulla coltivazione di questo arbusto.

William Turner, un naturalista inglese vissuto nella prima metà del 1500, descrive l’uva spina nel suo libro Herbal e qualche anno dopo un poeta inglese  dice che questo arbusto era coltivato comunemente nei giardini del suo tempo.

Nel 1700 l’uva spina era comunemente coltivata in molte regioni europee in special modo era  frequente coltivare l’uva spina in Inghilterra e in Germania mentre in quello stesso periodo abili  giardinieri olandesi creavano varietà migliorate dall’uva spina selvatica.

Non particolarmente coltivata in Italia l’uva spina era una presenza gradita e diffusa nelle zone prealpine italiane dove le sue varietà domestiche erano coltivate negli orti per i loro  frutti dal sapore dolce e acidulo.

La coltivazione dell’uva spina dopo la metà del secolo scorso si è fatta rara in Italia non solo a causa dell’abbandono delle campagne e delle antiche coltivazioni  ma anche perché, se non trova l’habitat adatto, questa specie è spesso soggetta a una grave malattia l’oidio.

Oggi con il rinnovato interesse per l’orto e per i piccoli frutti anche coltivare l’uva spina sta tornando di nuovo in auge.

Inoltre con l’avvenuta immissione sul mercato di varietà migliorate di uva spina la sua antica sensibilità verso l’oidio, una malattia fungina che

ricopre di muffa bianca la pianta e i frutti rendendoli immangiabili, si è molto attenuata.

Le nazioni che oggi sono  le principali produttrici di questo piccolo frutto sono la Germania, la Russia e la Polonia.

Purtroppo dalle poche grandi aree di coltivazione i frutti dell’uva spina vengono raccolti ancora  acerbi, perché se sono maturi divengono inadatti al trasporto, ma così facendo perdono parte del loro gusto, profumo e qualità.

Questo è uno dei motivi principali per coltivare l’uva spina nel proprio orto o giardino.

Potrai così gustare dei piccoli profumati frutti dal gusto aromatico e particolare ricchi di tutte le loro benefiche sostanze perché raccolti a giusta maturazione.

L’uva spina: la sua descrizione

L’uva spina europea, di cui mi occupo  in questo articolo, appartiene alla famiglia delle Grossulariacee al genere Ribes e il suo nome scientifico è Ribes uva crispa.

L’uva spina si presenta come un cespuglio spinoso con un’altezza che varia dai 50 ai 150 cm. con rami intricati e ricchi di spine, che possono essere lunghe sino a un centimetro.

Le foglie sono lobate, incise, con i margini dentellati, sono pelose nella pagina inferiore  e hanno un colore verde chiaro.

Questo arbusto perde le foglie durante l’inverno ma in primavera queste  germogliano dalle gemme che possono trovarsi sin quasi a livello del terreno.

L’uva spina sviluppa fiori poco appariscenti, a forma di campana, singoli o raggruppati in due o tre unità di colore rossastro e bianco.

Questi fiori autofertili producono frutti rotondi che nelle varietà coltivate raggiungono circa la grossezza di un acino d’uva.

Questi frutti , che acerbi sono verdi e pelosi, a maturazione avvenuta  si presentano con la buccia liscia  che può avere un colore giallino, rossastro o violaceo a seconda della varietà.

La particolarità della loro buccia è data dal fatto che  diventa semitrasparente e permette di vedere al suo interno la polpa e i semi quando i frutti sono maturi.

Questo frutto è una bacca che contiene al suo interno polpa sugosa e numerosi piccoli semi.

 Come coltivare l’uva spina

L’uva spina vegeta al meglio in un terreno fertile  fresco e leggermente subacido con ph 6.0/6.5 ricco di sostanza organica mentre gradisce poco i terreni scarsamente fertili o troppo sabbiosi.

Si adatta a terreni argillosi e moderatamente calcarei ma il suo apparato radicale essendo superficiale e sottile non sopporta i ristagni di acqua.

Quindi coltivare l’uva spina significa curare molto bene il drenaggio del terreno per prevenire marciumi e assicurarsi piante sane e rigogliose.

Il suo apparato radicale superficiale   si avvantaggia di una pacciamatura di concime organico in autunno che non solo protegge le radici ma le nutre predisponendo una buona ripresa vegetativa in primavera.

La sua posizione ideale è a mezz’ombra fra altri arbusti di sottobosco specie se d’estate il clima è molto caldo perché, anche se i suoi frutti in  pieno sole sono più dolci, se la calura è troppo intensa tendono ad inaridirsi.

L’irrigazione è importante per le giovani piante e anche per le piante adulte specialmente durante la fioritura e la crescita dei frutti per una fruttificazione abbondante e per ottenere frutti saporiti e sugosi.

Le piante di uva spina si posizionano ad una distanza di  circa 80 cm l’una dall’altra e possono essere piantate anche a radici nude perché attecchiscono con facilità.

Il periodo migliore per la piantagione è il periodo autunnale prima del gelo e dopo aver arricchito il terreno con abbondante concime organico ben maturo.

Per quanto riguarda la potatura i frutti crescono numerosi sui rami giovani di due anni  ma si diradano molto quando i rami raggiungono i 4 anni e più.

Quindi con le piante adulte di uva spina bisogna procedere ad una potatura di svecchiamento ed eliminare qualche vecchio ramo per dar vigore ai giovani rami più produttivi.

Dopo aver tagliato i rami troppo vicini al suolo ed aver arieggiato la chioma eliminando qualche ramo troppo interno si procede a tagliare un vecchio ramo di età superiore ai 4 anni e perciò poco produttivo.

Consiglio di potare questo arbusto prima della ripresa primaverile a febbraio primi di marzo passato il periodo delle forti gelate.

Questa pianta è autofecondante vale a dire che ne basta una sola per dare frutti.

Questo è un grande vantaggio che  permette di coltivare l’uva spina anche a chi non ha un grosso spazio  perché un arbusto di modesto volume come questo sta bene anche in uno spazio piccolo.

Dopo la fioritura che avviene in aprile si formano i frutti che a seconda delle cultivar giungono a maturazione a luglio o ad agosto.

Basta una sola pianta di uva spina per soddisfare il fabbisogno di una famiglia ma se ti piace il suo frutto puoi piantarne alcune piante di varietà differenti.

La fecondazione, che avviene ad opera degli insetti pronubi specialmente api,  sarà così più efficace e il raccolto più abbondante.

Se nella tua zona vi sono gelate tardive proteggi le piantine di uva spina piantandole in un luogo riparato, per esempio contro una siepe o un muro,  perché l’uva spina soffre le gelate tardive che danneggiano la sua fioritura.

Facendo così proteggerai le piante di uva spina anche da un altro nemico che le danneggia: il forte vento.

La moltiplicazione di questa pianta  può avvenire sia per seme che per talea.

Si preferisce moltiplicarla per talea che si interra in autunno e che in pochi anni diventerà una pianta in grado di  dare frutti con le stesse precise caratteristiche della pianta madre.

Per quanto riguarda le malattie ho già detto che le vecchie varietà di uva spina erano sensibili all’oidio ma con le nuove cultivar, alcune incrociate con l’uva spina americana molto più resistente a questa malattia, questo problema è stato molto attenuato.

Se però noti che le tue piante sono state aggredite dal fungo dell’oidio procurati un funghicida specifico per questa malattia.

Non usare il verderame che, benchè efficace nei confronti  dell’oidio, non viene sopportato dalle piante di uva spina che arrestano la loro vegetazione e perdono frutti e foglie.

 Poche varietà per questo arbusto spinoso

La maggior parte delle vecchie varietà domestiche di uva spina furono selezionate in Inghilterra che da sempre mostra un grande amore verso questa pianta e dove coltivare l’uva spina è in atto da più tempo.

Tuttavia se il rinnovo varietale è in genere direttamente proporzionale alla richiesta del mercato siccome l’uva spina è fra i piccoli frutti uno di quelli meno coltivati le sue varietà non sono molte.

Per molto tempo c’è stato  il problema dell’oidio che ha frenato il diffondersi di questa pianta ed era  difficoltoso   coltivare l’uva spina in posti umidi e poco areati.

Cultivar più recenti resistenti  a questa malattia sono state selezionate in Inghilterra e in Germania.

“Invicta” è una cultivar inglese che ha avuto un prestigioso riconoscimento dalla “Royal Horticultural Society inglese perché robusta e produttiva.

Fu introdotta sul mercato nel 1980 e si distingue per i suoi frutti voluminosi di colore verde-giallo, aromatici e leggermente aciduli che sono fra i più resistenti alla frigo-conservazione.

Ha un portamento a cespuglio con  rami armati di lunghe e fitte spine che rendono un po’ difficoltosa la raccolta.

Vuole terreno ricco di sostanze nutritive e un buon approvvigionamento idrico.

Se si vuole ottenere frutti voluminosi questa varietà necessita di opportune potature.

La varietà “Pax” è una cultivar quasi inerme introdotta sul mercato nel 1994 e descritta come molto resistente all’oidio mentre invece non è sempre così.

Cresce come un grosso arbusto e produce bacche piuttosto grosse di forma ovale, di colore rosso scuro dotate di poca peluria a maturazione avvenuta.

Il suo abbondante raccolto matura a partire dall’inizio di luglio.

La cultivar “Greenfinch” ha ottenuto un prestigioso riconoscimento inglese per la sua resistenza alle malattie che colpiscono l’uva spina.

Presentata sul mercato inglese nel 1984 ha incontrato il favore delle aziende agricole inglesi dove è coltivata ancora oggi.

Si presenta come un cespuglio compatto e spinoso che produce numerosi frutti di forma ellittica e di colore verde-giallo a maturazione che avviene a fine giugno primi di luglio.

La cultivar “Rokula” è stata selezionata dai vivaisti tedeschi ed è resistente all’oidio e alle malattie fogliari.

I suoi numerosi frutti sono di media pezzatura e a maturazione precoce, presentano una colorazione rossa o rosso scuro con la superficie della buccia liscia.

La maturazione è precoce, avviene a fine giugno, ed è precoce anche la sua fioritura quindi non è consigliabile coltivare l’uva spina di questa varietà in una zona soggetta a gelate primaverili.

La pianta ha il portamento dei rami leggermente ricadente e richiede un’attenta potatura.

Se vuoi scoprire un altro piccolo frutto molto benefico e gustoso, rosso, dolce e profumato allora devi indirizzarti verso la fragola un frutto ricco di virtù e molto amato da grandi e piccini.

Proprietà dell’uva spina

piccoli frutti sono ricchi di proprietà benefiche per l’organismo e l’uva spina non fa eccezione.

Solo per questo motivo vale la pena di  coltivare l’uva spina nel giardino o nell’orto.

Questa piccola bacca è ricca di vitamine, in particolar modo contiene vitamina C, e di minerali quali ferro e  potassio.

Sono presenti anche zuccheri, pectine e acidi come il malico e il tartarico ottimi anti ossidanti.

Ricca di vitamine e di anti ossidanti è diuretica, disintossicante e aiuta a contrastare l’invecchiamento della pelle.

L’uva  spina assunta regolarmente aiuta nei casi di stress e affaticamento fisico, di convalescenza e di debolezza.

Per il suo contenuto di vitamina C, di minerali e di antiossidanti i frutti dell’uva spina sono ottimi per rinforzare il sistema immunitario e per contrastare le malattie da raffreddamento come le influenze e i raffreddori.

Queste bacche sono  molto indicate anche per depurare il fegato, per drenare i liquidi in eccesso e i liquidi urici.

Favoriscono la digestione, stimolano l’appetito e hanno  una buona azione lassativa dovuta all’abbondante fibra vegetale e alle mucillagini che contengono.

L’azione benefica di questi frutti si può ottenere sia mangiandoli freschi sia ingerendoli sotto forma di succo già pronto che però non è facile da trovare.

 Conclusioni

Uva ursina, uva crispa e uva dei frati sono i nomi popolari con i quali viene indicata l’uva spina questo arbusto che ancora oggi cresce selvatico benchè raro nelle zone di montagna alpine e appenniniche d’Italia.

Coltivare l’uva spina non era infrequente in passato e questo arbusto spinoso trovava spesso posto in un angolo magari un po’ appartato dell’orto a causa delle sue spine.

Una mia amica sempre attenta alle ultime novità si è fatta arrivare dall’Inghilterra due alberelli di uva  spina che fanno bella mostra di sé e che come bellezza non hanno nulla da invidiare a una pianta ornamentale.

Questi alberelli dal fusto sottile, che sono innestati in alto,  hanno bisogno di un robusto sostegno che giunga sino alla chioma.

La loro chioma è composta da un fitto intreccio di rami coperti di foglie e quando giunge l’epoca della maturazione dei frutti le loro bacche globose di colore rossastro sono molto ornamentali.

Inoltre l’uva spina ad alberello è più facilmente gestibile sia per quanto riguarda la raccolta che per la potatura e teme meno le erbacce che possono soffocare i cespugli di uva spina specie se giovani.

Insomma una pianta quasi  perfetta  ma non si trova qui in Italia,  cioè  non ho notizie di un vivaio che la venda, ed è piuttosto cara.

Ma si sa che quando la passione per le piante è forte non si bada a spese e la mia appassionata amica è soddisfatta di questo suo costoso acquisto.

Io mi accontento dei miei 3 arbusti di uva spina che ho piantato nell’orto e che mi regalano in piena estate anno dopo anno delle bacche acidule profumate e rinfrescanti.

Peccato che la stagione della raccolta è breve e sono troppo poche per farne marmellate o sciroppi.

Questo frutto perde di sapore e profumo con la congelazione ed è meglio gustarlo fresco da solo perché il suo delicato sapore e aroma svanisce al cospetto di altri più robusti gusti.

Se vuoi assaporare questo frutto fuori stagione acquista la marmellata di uva spina una vera golosità  che non è facile trovare in commercio.

Accertati che  si tratti di marmellata biologica e genuina e che abbia come ingrediente principale solo   questo piccolo acidulo frutto.

Con quest’ultimo  consiglio che non poteva mancare su come gustare al meglio questo raro frutto, l’uva spina, questo post su questa bacca benefica e gustosa giunge al termine.

Ti invito se già non lo fai a ricercare e a coltivare l’uva spina questo arbusto spinoso e ribelle che conserva anche coltivato un aspetto un po’ selvatico che contribuisce al suo fascino.

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