La coltivazione del Corbezzolo : fiori e frutti insieme nello stesso ramo

La coltivazione del corbezzolo come pianta da frutta è rara, fra le altre specie di piante da frutta è una di quelle che vengono coltivate più per la loro bellezza che per gustare i suoi frutti.

La coltivazione del corbezzolo in piena terra è possibile solo dove il clima non sia troppo rigido anche se questo arbusto sempreverde sopporta temperature invernali sino ai -5° C senza soffrirne.

Se nella tua zona l’inverno è lungo e con temperature che scendono di parecchio sotto lo zero, ti consiglio la coltivazione del corbezzolo in un vaso che andrà ritirato in serra fredda durante la brutta stagione.

Il corbezzolo, anche se non è molto apprezzato come pianta da frutto a motivo delle sue bacche che hanno un gusto acidulo, è invece noto per essere una bella pianta ornamentale.

E’ sempreverde, fiorisce con bei fiori bianchi campanulati in autunno e contemporaneamente  si ammanta di appariscenti frutti rotondi di colore rosso aranciato che maturano in novembre dicembre quando il resto del giardino è spesso spoglio.

Anche la sua corteccia liscia di un bel colore rossiccio non passa inosservata.

Insomma la coltivazione del corbezzolo è consigliata quando si vuole rendere un giardino bello tutto l’anno anche nei periodi del tardo autunno che sono avari di fioriture.

La coltivazione del Corbezzolo

Questo arbusto è tipico della macchia mediterranea al punto da essere chiamato il “rododendro del bosco mediterraneo” perché appartiene, come il rododendro, alla stessa sua famiglia quella delle Ericacee.

Se i suoi frutti aciduli non sono da tutti graditi, ma hanno degli estimatori che li adorano e non finirebbero di mangiarne, le marmellate e soprattutto il raro miele di corbezzolo sono prelibatezze che tutti apprezzano ma, purtroppo, sono difficili da reperire.

Nel periodo risorgimentale questo arbusto divenne il simbolo dell’Unità d’Italia perché in autunno porta sia foglie verdi che fiori bianchi e anche bacche rosse i 3 colori della bandiera italiana.

Inoltre foglie e frutti hanno proprietà medicamentose e venivano usati come efficaci rimedi popolari.

Ancora oggi una tisana con le foglie di questo arbusto è ottima in caso di cistiti e infiammazioni alla vescica per le proprietà antiinfiammatorie che posseggono le sue foglie .

Insomma questa pianta ha tante virtù che meritano di essere messe in luce perchè un maggior numero di persone le possano apprezzare.

Vieni con me alla scoperta di questo arbusto che saprà conquistarti per le sue particolarità, la sua bellezza e le sue molte virtù.

Origini del corbezzolo

Il corbezzolo è originario del Bacino del Mediterraneo e in epoche remote, quando la temperatura era più elevata rispetto a quella di oggi, raggiunse il sud-ovest dell’Irlanda dove ne rimangono poche popolazioni residue.

corbezzolo

Questa sua diffusione avvenne durante il periodo Atlantico datato, in base alle stime più recenti, dall’8000 al 4500 a. C.

Quindi questo arbusto è molto antico, antecedente a questa epoca preistorica, e probabilmente le popolazioni primitive mangiavano le sue bacche prima ancora che l’uomo iniziasse a coltivare nel 10000 a. C..

Nella grotta dell’Uzzo in provincia di Trapani vi sono stati ritrovamenti, datati a 10.070 a.C., che testimoniano la raccolta di piante selvatiche.

Sono state trovate tracce di chicchi di vite selvatica, noccioli di olive dell’oleastro, un ulivo selvatico, e reperti che attestano la presenza, in quell’epoca lontana, dei frutti della pianta del corbezzolo.

Gli antichi Greci apprezzavano e consumavano i suoi frutti.

L’antico nome del corbezzolo deriva da una parola in greco antico che si pronuncia “ kòmaros” e che è rimasta in molti nomi dialettali che indicano questa pianta.

Anche il nome del Monte Cornero, un promontorio sulle cui pendici settentrionali sorge la città di Ancona, deriva dall’antico nome greco di questo arbusto perché un tempo la sua vegetazione era ricca di piante selvatiche di corbezzolo.

Nello stemma della Provincia di Ancona troviamo un ramo di corbezzolo con due frutti ad indicare l’abbondanza di questa pianta nel suo territorio.

Anche gli antichi romani conoscevano bene il corbezzolo.

Per la sua particolarità di fruttificare e di fiorire all’inizio dell’inverno lo onoravano come albero sacro consacrato a Carna, sorella del dio Apollo.

La statua di questa dea, raffigurata con in mano un ramoscello di corbezzolo, veniva posta all’ingresso delle abitazioni perché si credeva che allontanasse gli spiriti maligni.

Questa pianta da frutto era anche augurio di immortalità, una corona fatta con i suoi rami costituì il giaciglio funebre per Panante un compagno di Enea, così almeno afferma il poeta romano Virgilio.

Virgilio cita il corbezzolo nell’Eneide quando Pallante, ucciso dal re Turno, viene adagiato sui suoi rami.

Ma abbiamo  altri poeti romani che l’hanno citato nelle loro opere il più famoso dei quali è Ovidio.

Il poeta Ovidio parla del corbezzolo descrivendo l’età dell’oro e dice che la terra “produceva ogni cosa da sé e gli uomini, appagati dai frutti nati spontaneamente, raccoglievano corbezzoli, fragoline, corniole, more nascoste tra le spine dei rovi….”

Plinio il Vecchio non amava il corbezzolo perché raccomanda di non piantarlo vicino agli alveari in quanto dà un sapore amarognolo al miele.

Lo chiama unedo, nome che ancora oggi è rimasto nella classificazione scientifica, Arbutus unedo, che sta a significare “unum tantum edo” cioè ne mangio una sola indicando il frutto secondo lui così insipido o aspro che bastava mangiarne uno solo.

Al corbezzolo Pascoli dedicò un’ode intitolata “Al corbezzolo” dove riprende la vicenda di Pallante già raccontata da Virgilio.

Pallante, figlio di Evandro e alleato di Enea contro Turno, re dei Rutuli, viene ucciso e il suo feretro adornato con i rami del corbezzolo ricchi nello stesso tempo di bianchi fiori e di rossi frutti.

Per questo motivo Pascoli vede in questa pianta, che adorna il feretro del giovane, il primo Tricolore e nel giovinetto Pallante il  primo eroe caduto per l’Italia.

Ben due stemmi riportano l’immagine del corbezzolo, uno si trova in Italia e l’altro in Spagna.

gemme corbezzolo

Il primo è lo stemma della Provincia di Ancona che, in ricordo dei numerosi corbezzoli che crescevano nel suo territorio, celebra questa pianta raffigurando un rametto di corbezzolo che porta due frutti.

L’altro stemma è quello della città di Madrid dove si vede raffigurato un orso che ha le zampe appoggiate sopra il tronco di un corbezzolo con i suoi frutti.

La raffigurazione dell’orso risale al 1200 mentre quella del corbezzolo è di circa vent’anni dopo  e vuole simboleggiare l’abbondanza di questo albero nei territori circostanti la città di Madrid.

Ancora oggi questo arbusto è diffuso in Spagna, lungo le coste italiane, in Grecia e anche nella Francia meridionale.

In questi territori  vi sono numerose ricette che hanno fra i loro principali ingredienti questi frutti che vengono trasformati in marmellate e liquori tipici.

In Corsica e nelle Marche questi aciduli frutti vengono fatti fermentare per produrre una particolare bevanda alcolica.

Sempre nelle Marche, nello specifico nella zona del monte Cornero, una antica tradizione voleva che il giorno dei santi Simone e Giuda, che cade il 28 di ottobre, gli abitanti andassero nei boschi a raccogliere e a cibarsi delle bacche del corbezzolo.

In Sardegna, terra ricca di corbezzoli, è famoso il miele di corbezzolo un particolare miele amarognolo ricco di proprietà officinali.

La coltivazione  del corbezzolo, a motivo delle sue caratteristiche ornamentali, è diffusa perché questo albero è un’apprezzata pianta da giardini.

Questa pianta si trova non solo in Europa ma anche in America, popolare e apprezzata non solo in California ma anche nelle zone miti del continente americano.

In Italia bellissimi esemplari di corbezzolo si possono ammirare  in Puglia nel bosco Luca Giovanni di Sorrano, in provincia di Lecce, e nel Bosco del Compare in provincia di Brindisi.

 

Il corbezzolo porta insieme fiori e frutti

frutto corbezzolo
frutto corbezzolo

Il corbezzolo appartiene alla famiglia delle Ericacee, al genere Arbutus e il suo nome scientifico è Arbutus unedo.

Si presenta come un alberello sempreverde di altezza variabile dai due sino agli 8 metri, con tronco corto e fortemente ramificato, chioma densa e tondeggiante.

La corteccia è sottile, di un vistoso colore bruno-rossiccio, le foglie coriacee, lanceolate, sono lunghe sui 10 cm e hanno i margini dentellati.

Sono sostenute da un picciolo corto e sono più folte all’apice dei rami, la loro superficie è lucida con colore verde scuro sulla pagina superiore mentre inferiormente il verde è più chiaro.

I fiori sono ermafroditi e spuntano sulla parte terminale dei rami, sono riuniti in grappoli che possono contenere dai 5 sino ai 30 fiori di colore bianco o rosato.

Ogni fiore è formato da una corolla ristretta all’orlo e rigonfia nel mezzo che lo fa assomigliare a un piccolo otre da qui la nomenclatura di corolla orciolata.

All’interno di ciascun fiore spiccano le antere di un bel colore rosso scuro.

I fiori sbocciano in ottobre novembre e contemporaneamente maturano i frutti che hanno iniziato a formarsi e a crescere nell’autunno dell’anno precedente.

Sono delle bacche di forma rotonda, dal diametro di circa 2 cm, con la superficie granulosa, di un bel colore rosso acceso a maturazione raggiunta.

Queste bacche sono carnose, di sapore dolciastro e contengono al loro interno dai 4 ai 6 piccoli semi allungati  che secchi si presentano di colore scuro.

La coltivazione del corbezzolo

La coltivazione del corbezzolo non è difficile perché questa pianta è rustica e poco soggetta a malattie.

Spesso forma insieme con altri arbusti, come il leccio, il lentisco e il mirto, la tipica macchia mediterranea diffusa in special modo nell’Italia meridionale dalle coste sino agli 800 metri.

Questa pianta forma gradevoli boschetti nelle zone costiere dove il clima è mite e il luogo è soleggiato.

Il corbezzolo predilige il terreno leggermente acido, ama il pieno sole, il clima temperato e le posizioni al riparo dai  venti freddi.

La coltivazione del corbezzolo è possibile anche nell’Italia settentrionale dove questa pianta è apprezzata come pianta d’ornamento perché è sempreverde e per la sua particolarità di avere nello stesso periodo fiori e frutti.

Una caratteristica del corbezzolo, che lo rende una pianta adatta ai rimboschimenti, è la sua capacità di sopportare la siccità anche se prolungata.

E’ una delle prime piante a riprendersi dopo gli incendi emettendo vigorosi polloni dopo il passaggio del fuoco.

Questa sua particolarità fa sì che la coltivazione del corbezzolo  costituisca una valida alternativa per ripristinare i boschi distrutti dagli incendi.

Se ti trovi dove il clima è mite e vuoi piantare una piantina di corbezzolo nel tuo giardino o nell’orto puoi piantarla in autunno.

Invece, se risiedi nell’Italia settentrionale, è preferibile la piantagione primaverile.

Se dove abiti l’inverno è freddo ti conviene addossare la pianta di corbezzolo a un muro o a un altro riparo oppure avvolgerla in un telo di tessuto non tessuto per ripararla dai rigori invernali.

Quando il corbezzolo è giovane ha bisogno di protezione durante l’inverno mentre quando è adulto è più resistente al freddo.

Questa pianta sopporta, se il terreno è ben drenato e la posizione è riparata e soleggiata, temperature sino a -5° C.

Prima di iniziare la coltivazione del corbezzolo conviene mettere nella buca del letame ben maturo che verrà coperto da un sottile strato di terreno  e poi inserire la giovane pianta.

Durante i primi anni di sviluppo consiglio di darle del concime organico ben maturo in primavera prima della ripresa primaverile.

Le giovani piante hanno bisogno di essere annaffiate durante i periodi siccitosi mentre da adulte ben raramente avranno bisogno di acqua.

Per quanto riguarda la potatura il corbezzolo allevato a cespuglio non ne ha quasi bisogno, occorre soltanto togliere qualche ramo se la chioma è troppo fitta e eliminare i polloni di troppo.

Se invece vuoi allevarlo ad alberello allora occorre tenere un fusto solo ed eliminare gli altri, sfoltendo la chioma perché abbia aria e sole anche nella parte interna.

La potatura di questa pianta sempreverde si esegue a primavera prima della ripresa vegetativa.

Se invece vuoi moltiplicarlo ti consiglio la talea primaverile piuttosto che la semina.

Per quanto riguarda la semina non si è sicuri di riprodurre le caratteristiche della pianta madre, per la variabilità genetica dei semi, invece questo è possibile con le talee che riproducono esattamente le caratteristiche della pianta dalla quale derivano.

Il corbezzolo è pianta rustica poco soggetta a malattie ed è una pianta utile per le api in quanto possono ottenere del nettare in un periodo autunnale avaro di fioriture.

Questa pianta veniva un tempo piantata negli orti perché le api, accorrendo dai fiori del corbezzolo, garantivano l’impollinazione anche per le piante ortive ancora in fiore come le zucchine, le melanzane e i pomodori.

Il corbezzolo in vaso

Se non possiedi terreno ma un terrazzo è possibile la coltivazione del corbezzolo in vaso.

Il contenitore deve essere capace, ottime sono le conche che si usano per gli agrumi, il vaso deve avere una profondità di almeno 40 cm per permettere alle robuste radici di questa pianta di svilupparsi.

Non ti consiglio di acquistare un esemplare già adulto, anche se scenografico, non tanto per il prezzo elevato quanto perché potrebbe avere problemi di ambientamento.

Invece acquista in primavera una bella piantina di corbezzolo che cambierai di vaso mano a mano che cresce.

Importante è il drenaggio del vaso che ti consentirà di bagnare senza preoccuparti dei pericolosi ristagni che potrebbero far ammalare la tua pianta.

La coltivazione del corbezzolo in vaso richiede qualche accorgimento in più rispetto quella in piena terra.

Ogni anno occorre innaffiare quando il terreno è ben asciutto e in primavera bisogna dare un concime completo che assicuri una crescita rigogliosa e un’abbondante fioritura.

In vaso consiglio la coltivazione del corbezzolo ad alberello perchè meno ingombrante e più ornamentale.

Se l’inverno è rigido la pianta va protetta addossandola contro un muro e avvolgendo anche il vaso con un telo di tessuto non tessuto.

Se seguirai questi semplici accorgimenti con il passare del tempo il tuo piccolo alberello diventerà un esemplare imponente che per lunghi anni sarà il punto focale del terrazzo, e sarà bello in tutte le stagioni.

Il corbezzolo è una pianta a crescita lenta e longeva potrai goderla non solo tu ma anche i tuoi figli e nipoti.

Vale proprio la pena di coltivarla e di preferirla ad altre specie solo ornamentali che non danno la soddisfazione di gustare dolci frutti come invece è possibile fare coltivando il corbezzolo.

Un consiglio: ricerca per la coltivazione del corbezzolo in vaso la più adatta varietà di corbezzolo “Arbutus unedo compacta”, conosciuta anche sotto il nome di corbezzolo nano, che non dovrebbe superare il metro e mezzo di altezza.

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Le tante proprietà della pianta del corbezzolo

Tutta la pianta del corbezzolo ha proprietà medicamentose e sono soprattutto le giovani foglie, distinguibili per il loro colore più chiaro, che possiedono in misura maggiore i principi attivi.

In fitoterapia le foglie del corbezzolo vengono usate per le loro proprietà antisettiche e antinfiammatorie perchè sono capaci di lenire i disturbi dell’apparato diuretico come le cistiti e le infiammazioni alla vescica.

Le foglie vengono impiegate anche come antinfiammatorio nei confronti delle vie biliari e di tutto l’apparato circolatorio.

In Marocco si prepara una tradizionale tisana con le foglie di questa pianta che ha la capacità di abbassare la pressione sanguigna.

Per l’elevato contenuto di sostanze antiossidanti queste foglie medicamentose favoriscono una diminuzione della pressione arteriosa e quindi diminuiscono  i rischi di danni alle coronarie.

Decotti con foglie e radici di corbezzolo si usano per curare i sintomi del raffreddore  per le loro proprietà disinfettanti e antinfiammatorie.

Le foglie, ma anche i frutti, sono usate come astringente in caso di diarree perchè  ricche di tannini.

I frutti vantano un contenuto notevole di vitamine, zuccheri e pectina, sono astringenti e svolgono un’attività antinfiammatoria nei confronti del fegato e antispasmodica dell’apparato digerente.

Come le foglie anche i frutti, sebbene in modo più blando, possiedono proprietà antinfiammatorie delle vie biliari e dell’apparato urinario.

L’arbutina, contenuta nelle foglie e anche in misura minore nei frutti del corbezzolo, possiede la proprietà di schiarire le macchie della pelle e viene inserita in creme apposite create per questo scopo.

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Controindicazioni

Fai attenzione a non mangiare in misura eccessiva i frutti del corbezzolo perché sono astringenti.

Il corbezzolo in cucina

I frutti freschi del corbezzolo sono fra gli ingredienti principali di parecchie tipiche ricette regionali anche se è consigliabile consumarli con moderazione come frutta fresca.

Si possono ricavare, da questi frutti un po’ aciduli e rari, delle ottime marmellate dal gusto particolare, dei dolci sciroppi ed è possibile metterli anche sotto spirito.

Particolare è l’aceto di corbezzolo per il suo gusto insolito ma molto gradevole.

I frutti del corbezzolo sono molto adatti per insaporire l’aceto di vino bianco e divengono con il tempo molto decorativi perché prendono un bel colore rosso vivo.

La semplicissima ricetta prevede per un litro di aceto di vino bianco una manciata di frutti di corbezzolo non completamente maturi e 5 foglie di alloro.

Dopo aver messo in una bottiglia a chiusura ermetica le foglie di alloro e  questi frutti si versa l’aceto e poi si ritira il contenitore in un luogo asciutto e buio.

Dopo 3 settimane l’aceto di corbezzolo è pronto per essere utilizzato.

Questi frutti sono usati con successo anche per la preparazione di acquaviti e di liquori.

Un liquore tipico del Portogallo, che viene prodotto in modo artigianale dalle popolazioni rurali dell’Alentejo e dell’interno dell’Algarve, è “l’Aguardente de Medronhos” un’acquavite che ha come ingrediente la bacca del corbezzolo che si trova in abbondanza in quei territori.

Viene preparata da molte famiglie portoghesi ed è un prodotto artigianale molto popolare ed apprezzato in loco.

In Sardegna invece si può gustare un’altra specialità che vede protagonista il nettare dei fiori di questa pianta che è particolarmente ricercato dalle api.

Si tratta del miele di corbezzolo che si presenta di colore ambrato con un particolare retrogusto amarognolo.

Questo tipo particolare di miele rende al meglio se consumato su una fetta di pane casareccio oppure insieme al tipico formaggio pecorino sardo.

Viene usato in Sardegna in numerose preparazioni di pasticceria, come crostate e torte, e serve per dolcificare un tipico dolce sardo, delle frittelle ripiene di formaggio chiamate Sebadas.

Appena tolte dalla padella queste frittelle vengono dolcificate da questo miele amarognolo che con la dolcezza del formaggio forma un connubio insuperabile (chi le ha gustate lo sa).

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Conclusioni

Il corbezzolo in Italia è una tipica pianta del nostro Meridione e infatti le ricette con i suoi frutti sono soprattutto ricette meridionali.

Tuttavia questa bella pianta sempreverde, che possiede la caratteristica di portare sui suoi rami nello stesso momento fiori e frutti, è amata anche nel Settentrione.

Piante di corbezzolo sono state piantate nel percorso che caratterizza la “passeggiata del Guncina” che si trova in periferia di Bolzano in un punto quindi molto a Nord.

Questa celebre passeggiata, voluta dall’Arciduca Enrico d’Asburgo nella seconda metà dell’800, parte dalla rinomata località di cura e soggiorno di Gries e si snoda lungo le dolci pendici del monte Guncina sino a raggiungere un punto panoramico dove si può ammirare uno splendido scorcio della città di Bolzano e dei suoi dintorni.

L’eccezionale mitezza del microclima della zona consente a specie mediterranee di prosperare ed ecco perché pur essendo così a Nord è possibile la coltivazione del corbezzolo in piena terra.

Durante la passeggiata si possono ammirare esemplari rigogliosi di leccio,  di arancio amaro, di agave,  di fico d’india,  di mirto e numerose  piante di corbezzolo che allietano con il rosso dei loro frutti e il bianco dei fiori le giornate autunnali.

Un percorso panoramico e paesaggistico straordinario e romantico, aperto al pubblico e tenuto in perfette condizioni dalla Giardineria Comunale della città di Bolzano.

Se passi da quelle zone, specialmente se sei in dolce compagnia, non perderti una passeggiata così romantica, panoramica e ricca si specie vegetali insolite per quelle zone.

Ritornando alla coltivazione del corbezzolo ti consiglio di piantare questa pianta così mediterranea anche in giardino per poter raccogliere e gustare i suoi rossi frutti che per la loro deperibilità e rarità non si trovano in vendita.

Il frutto del corbezzolo è un frutto per intenditori e per gustarlo al meglio occorre possedere la pianta oppure avere qualche parente o amico che l’abbia.

Se poi sei in una zona dove cresce selvatico non dimenticare di coglierne i frutti che dicono siano, negli esemplari cresciuti in libertà, più saporiti.

Questa è una delle altre specie di piante da frutta dette minori che secondo me va conosciuta e valorizzata maggiormente.

Viene apprezzata dagli esperti e appassionati per la sua rusticità e resistenza non solo alle malattie ma anche alla siccità.

In un mondo dove l’acqua diventa sempre più preziosa avere in giardino piante che non hanno bisogno di essere annaffiate frequentemente è un’attenzione che bisogna avere.

Quindi, per concludere, scegli una pianta di corbezzolo per abbellire il tuo giardino e perchè no, anche il tuo balcone.

Con questo post spero di averti fatto conoscere e apprezzare il corbezzolo sia come pianta da frutto che d’ornamento.

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