La coltivazione dell’avocado chiamato frutto d amore

La coltivazione dell’avocado ha una storia affascinante e fra i frutti esotici l’avocado è stato fra i primi ad essere coltivato.

La coltivazione dell’avocado

ha avuto inizio in Messico nella regione di Puebla dove in una grotta è stata trovata la più antica testimonianza di coltivazione di questa pianta, datata circa 10.000 anni a.C.

Ben prima che la coltivazione dell’avocado iniziasse alberi molto simili popolavano le antiche foreste dell’era Cenozoica.

Nell’America Centrale di quel tempo  enormi animali oggi  estinti, come i bradipi giganti che pesavano “solo” 4 tonnellate, ingoiavano il frutto dell’avocado che veniva mangiato intero dall’enorme loro bocca.

La polpa forniva loro nutrimento e con le feci espellevano il grosso seme che in questo modo poteva allontanarsi dalla pianta madre.

L’obiettivo della pianta di avocado, di perpetuare la specie diffondendo i suoi semi, veniva così raggiunto e questa pianta si era diffusa in tutta l’America Centrale sino alla California.

Anche a causa del  clima che era  più mite rispetto a quello odierno, le piante di avocado prosperavano in quel periodo in zone dove oggi non è possibile che crescano.

Ma 13.000 anni fa la maggior parte dei grandi mammiferi primitivi che popolavano quelle terre americane scomparvero per sempre e la pianta dell’avocado non potè più contare su di loro per disperdere i suoi semi.

Tuttavia questo albero non è cambiato: 13.000 anni non bastano per esaurire la pazienza del genere Persea, al quale appartengono le varie specie di avocado esistenti, e così, ancora oggi, gli avocado selvatici che popolano la remota regione del Puebla hanno un grosso seme e poca polpa.

Come poi si possano diffondere senza i grandi mammiferi primitivi rimane un mistero botanico che attende di essere svelato.

Per concludere voglio dirti che l’avocado è un frutto sopravvissuto.

Per fortuna non si è estinto cosìcchè oggi abbiamo la possibilità di gustare non solo una polpa deliziosa ma anche un vero concentrato di vitamine, minerali, e altre sostanze benefiche per il nostro fisico.

Coltivato nelle zone tropicali di tutto il mondo questo frutto costituisce un alimento base per molte popolazioni dell’America Centrale.

La coltivazione dell’avocado si colloca così indietro nel tempo da risalire alle popolazioni pre-inca che popolavano il Messico.

Dal frutto piuttosto piccolo con un grande seme e poca polpa si è arrivati ai moderni frutti grandi, con polpa abbondante, morbida e burrosa che contiene un unico grande seme.

Vale la pena di conoscere in modo più approfondito sia la coltivazione dell’avocado che il suo frutto e le sue tante proprietà che lo caratterizzano.

Per questo motivo ti invito a venire con me nelle umide foreste tropicali di circa 10.000 anni fa quando iniziava la coltivazione dell’avocado con un successo che prosegue ancora oggi nel mondo odierno.

Dalla civiltà Inca ai giorni nostri

In Messico, durante gli scavi nella città pre-inca di Chanchan, gli archeologi hanno portato alla luce un grande vaso che si suppone servisse a contenere l’acqua e che ha la forma di un avocado.

Questo straordinario manufatto è stato datato intorno al 900 d.C. e testimonia come quelle antiche popolazioni conoscessero ed apprezzassero questo frutto.

Gli Atzechi  conoscevano e praticavano la coltivazione dell’avocado ben prima che i Conquistadores spagnoli mettessero piede in quelle terre.

Lo consideravano uno dei frutti principali per la loro dieta e credevano che fosse un eccellente afrodisiaco capace di ridestare e rafforzare il desiderio sessuale.

Il nome azteco che indicava l’avocado era “ahuacatl” che significa “testicoli” e non si sa bene se era per la forma del frutto oppure perché era considerato un eccitante sessuale.

Al tempo dell’Impero Inca la coltivazione dell’avocado  era diffusa nell’attuale regione del Messico e si estendeva per tutta l’America centrale sino a comprendere la regione andina del Perù e del Venezuela.

Gli spagnoli che arrivarono in quelle terre apprezzarono molto questo frutto tropicale saporito e burroso che era sconosciuto in Europa.

Il primo spagnolo che ci diede sue notizie fu Martin Fernandez de Enciso nel 1518.

Nel suo libro, su quelle lontane terre sudamericane, spiega quanti nuovi prodotti il Nuovo Mondo aveva fatto scoprire agli europei e fra questi cita l’avocado la cui coltivazione era diffusa vicino a Santa Marta in Colombia.

Non molto tempo dopo, nel 1526, lo storico spagnolo Fernandez de Olivedo rimase colpito da questo frutto sconosciuto in Europa.

Lo descrisse in questo modo “ Al centro del frutto vi è un seme che assomiglia a una castagna sbucciata e fra questo e la crosta vi è la parte che si mangia, che è abbondante ed è una pasta simile al burro e di molto buon gusto”.

Il primo inglese che descrisse l’avocado, nel 1672, fu il medico del re Carlo II d’Inghilterra, W.Hughes il quale, durante una sua visita in Giamaica, scrisse che  “l’avocado è uno dei frutti più piacevoli dell’isola. Nutre e fortifica il corpo corroborando gli spiriti e destando la lussuria”

La bellezza della pianta e la bontà del frutto, che riusciva a conservarsi durante i viaggi in mare, fecero sì che  la coltivazione dell’avocado si diffondesse anche in Asia.

L’avocado fu introdotto nelle Filippine dagli spagnoli ma nessuno sa quando con precisione arrivò nelle isole, la data si situa fra la fine del ‘700 e la fine dell’800.

La sua diffusione iniziò dal 1903 con le importazioni di nuove e promettenti varietà dalla Florida e soprattutto dalle isole Hawaii dove la coltivazione dell’avocado era già fiorente e diffusa.

Oggi le Filippine, e in genere l’Indonesia, sono fra i paesi  maggiori produttori e esportatori di questo frutto.

In India questa pianta trovò un clima favorevole e prosperò però non ottenne un grosso successo.

Per quanto riguarda l’America, le coltivazioni californiane di avocado ebbero alterne vicende così come quelle della Florida dove la pianta di avocado fu introdotta per la prima volta nel 1833.

Lentamente la coltivazione dell’avocado in California e in Florida si estese e nuove, promettenti varietà dal punto di vista commerciale venivano  selezionate.

Nel 1911 un coltivatore californiano, Federico O. Popenoe, importò dal Messico numerose piante di avocado che producevano frutti di altissima qualità.

Purtroppo due anni dopo, nel 1913, vi fu in California una terribile gelata che distrusse le piantagioni di avocado californiane.

Dei numerosi alberi del coltivatore  Federico O. Popenoe solo uno sopravvisse e a questo superstite venne dato il nome di “Fuerte” che in spagnolo significa vigoroso.

Da questa pianta, che si era dimostrata adattabile alle temperature californiane anche a quelle più rigide, derivano tante varietà che ancora oggi vengono commercializzate in California.

Nel ‘900 anche in Australia, in special modo nella Nuova Zelanda, iniziò ad essere coltivato l’avocado.

Oggi questo paese  vuole aumentare le sue coltivazioni intensive di questa pianta per riuscire a essere competitivo sui mercati asiatici specialmente quello cinese.

Nel ‘900 iniziarono a coltivare l’avocado i paesi dell’Africa settentrionale con lo Stato di Israele che divenne, e lo è ancora oggi, uno dei principali produttori.

In Europa, a motivo delle temperature invernali più rigide, questa pianta tropicale potè essere coltivata solo in zone ristrette dove il clima è più mite.

La coltivazione dell’avocado in Spagna, che è la nazione europea che ha le maggiori coltivazioni intensive di avocado, è iniziata con alcuni esemplari di avocado portati alla fine del ‘700 alle Canarie e coltivati nell’Orto Botanico di Tenerife.

Per molto tempo questa pianta rimase confinata in queste isole che godono di un invidiabile clima tutto l’anno e di temperature invernali miti.

Bisogna arrivare alla metà del ‘900 perché la coltivazione dell’avocado, che era già sporadicamente presente sulla costa orientale di Valencia e di Alicante, si diffonda con varietà più adatte al clima spagnolo.

Oggi la Spagna è il primo paese europeo per la coltivazione dell’avocado con una produzione di elevata qualità apprezzata ed esportata in tutta Europa.

Nella fascia costiera delle provincie di Granada e di Malaga il clima mite tutto l’anno, con  temperature estive non eccessivamente elevate e inverni miti, favorisce la coltivazione dell’avocado che si sviluppa in circa 9.000 mila ettari.

Questa coltura è spesso situata su terrazze e pendii che hanno un’altezza variabile dai 50 ai 500 metri sul livello del mare e formano un paesaggio di rara bellezza affacciati come sono sull’azzurro del mite mare Mediterraneo, vicinissimi alle coste africane.

Anche in Francia esiste una piccola produzione di avocado ristretta alla Corsica che costituisce il limite settentrionale della coltivazione della pianta di avocado in piena terra.

Sensibile ai venti, in particolare al vento del Nord, in Corsica le piante vengono piantate in zone protette e grazie al terreno gessoso a loro congeniale diventano alberi rigogliosi che possono esprimere tutta la loro bellezza.

 La coltivazione dell’avocado in Italia

La coltivazione intensiva dell’avocado in Italia è recente ma già promette molto bene.

Questa pianta vegeta rigogliosa nelle zone costiere più calde e riparate dell’Italia Meridionale e anche nella Riviera Ligure qualche pianta di quest’albero tropicale fa bella mostra di sé nei giardini.

In Calabria si trovano enormi piante di avocado che sono rigogliose e riescono a fruttificare bene soprattutto se piantate vicino alla costa sino ai 400 metri di altitudine.

Negli anni 80-90 in Calabria furono piantate diverse piante di avocado per una sperimentazione pilota sulla commercializzazione di questo frutto.

Purtroppo l’esperimento non andò a buon fine non perché non fruttificassero ma perché commercializzare i loro frutti non era conveniente.

Così molte di loro furono estirpate anche se qualcuna venne risparmiata e ancora oggi si trovano lungo la costa calabrese bellissimi esemplari che ogni anno continuano a dare i loro dolci frutti.

Anche in Sicilia c’erano numerose coltivazioni di avocado e parecchie, per lo stesso motivo, vennero abbandonate e sostituite con una coltura più redditizia.

In questi ultimi anni, però, un giovane imprenditore siciliano,  ha voluto sperimentare sulle sue terre, situate nella piana di Giarre alle pendici dell’Etna, la coltivazione dell’avocado.

E’ partito con il piede giusto scegliendo due varietà molto qualitative, la Bacon e la Hass e soprattutto puntando sul biologico.

Ha puntato sull’eccellenza del prodotto appoggiandosi  anche dell’eccezionale qualità del terreno, il fertile e sciolto terreno vulcanico, e dell’acqua che proviene da una fonte purissima di proprietà dell’azienda.

Agrinova Bio, l’azienda creata dal produttore per commercializzare il suo prodotto, ha riscontrato un notevole apprezzamento  non solo in Italia ma in Europa al punto che la produzione non è bastata a soddisfare interamente la domanda.

L’azienda è in forte crescita e la coltivazione di avocado siciliana sta  diventando una realtà sempre più apprezzata e conosciuta, fonte di soddisfazione e di reddito per quanti hanno creduto in lei.

Si avvia a diventare una valida alternativa alla coltivazione degli agrumi che per i prezzi bassi è in crisi in tutta la Sicilia.

Con il tempo riuscirà a mettere in forse la leadership  che la Spagna detiene in Europa nella coltivazione dell’avocado.

Una fioritura davvero particolare

L’avocado appartiene alla famiglia delle Lauracee, come l’alloro, la canfora e la cannella, e al genere Persea che comprende circa 150 specie di piante sempreverdi la più conosciuta delle quali è la pianta dell’avocado che ha come nome scientifico Persea americana.

Questa pianta da frutto si presenta come un albero imponente che può superare i 10 metri di altezza, molto ramificato e con chioma globosa.

In alcune varietà questa chioma si china verso il basso dando all’albero l’aspetto prostrato.

Le radici sono numerose, grandi e vigorose si spingono in profondità per trovare l’acqua.

A causa del loro vigore non è consigliabile piantare questo albero troppo vicino alle case o ai sentieri perché potrebbero essere danneggiati dal suo apparato radicale.

Questa pianta è sempreverde, ricca di ramificazioni e le sue numerose foglie, che rimangono a lungo sui rami, in genere due o tre anni, hanno una forma allungata in misura maggiore o minore a seconda delle varietà e  la loro grandezza varia dai 12 ai 20 cm.

Da giovani sono rossastre e spesso pelose  mentre divengono lisce e coriacee a maturità con un bel colore verde scuro brillante.

Sono parecchie le varietà che hanno le foglie che profumano di anice se stropicciate, perché ricche di oli essenziali, e si decompongono con lentezza.

La fioritura, che si protrae per alcuni mesi, è composta da numerose infiorescenze apicali ciascuna delle quali contiene numerosi piccoli fiori biancastri poco appariscenti.

Questa fioritura avviene nel periodo di gennaio sino a marzo e anche se i fiori dell’avocado sono bisessuali le parti del fiore femminile e maschile sono ricettive in periodi differenti.

La prima fase è quella femminile.

In questa fase il fiore ha lo stigma ricettivo quindi può ricevere il polline di altri fiori di avocado mentre i suoi stami, la parte maschile, rimangono chiusi.

Questa fase rimane attiva per 2 o 3 ore poi il fiore si chiude e rimane chiuso per il resto del giorno e la notte.

Quando al mattino successivo si riapre lo stigma non può più ricevere il polline.

Sono invece attivi gli stami, cioè la parte maschile del fiore, che producono il loro polline che serve ad impollinare altri fiori di avocado che invece hanno aperta la parte femminile.

Le varietà sono classificate di tipo A e di tipo B a seconda del momento della giornata in cui le parti del fiore maschile e quelle femminili diventano ricettive e fertili.

Nel tipo A  la parte femminile del fiore è ricettiva la mattina del primo giorno mentre quella maschile è attiva nel pomeriggio del secondo giorno.

Nel tipo B accade il contrario, i fiori sono di sesso femminile il pomeriggio del primo giorno e maschili la mattina seguente.

L’impollinazione è dovuta agli insetti pronubi ma anche al vento.

In natura esistono ben poche piante che come l’avocado applichino questa strategia riproduttiva.

E’ utile per impedire l’autofecondazione però fa sì che si incontrino difficoltà nella fecondazione dei fiori e quindi nella nascita dei frutti.

Infatti solo pochi fiori, fra quelli che numerosi compongono le infiorescenze, si trasforma in frutti a volte uno solo.

Per molte varietà è necessaria l’impollinazione incrociata ovvero occorre piantare un’altra varietà di tipo differente per favorire l’impollinazione.

Come se non bastasse questo complesso meccanismo riproduttivo i i tempi delle due fasi, quella maschile e quella femminile, sono perfettamente rispettati solo quando la temperatura è idonea vale a dire quando si situa stabilmente sui 21° C.

Il frutto è una drupa più o meno allungata a seconda delle varietà e presenta al suo interno un unico grosso seme centrale.

Il peso del frutto varia molto a seconda delle cultivar si possono avere frutti di soli 100 g sino a raggiungere il kilo.

La polpa a maturità è morbida e burrosa, di colore verde intenso vicino alla buccia e di un giallo verde o giallo pallido attorno all’unico grande seme.

La buccia può essere più o meno rugosa ed è, a seconda delle cultivar, di colore verde vivo o verde nerastro a maturazione sino a essere di color melanzana in certe  varietà di avocado.

C’è un’altra pianta tropicale americana che produce un grosso frutto profumato, che contiene alcuni grandi semi, e che come l’avocado era ricercato da grossi animali da tempo scomparsi.

E’ una pianta antichissima simbolo di alcuni Stati dell’America del Nord di cui è originaria che per un periodo è stata di moda anche qui da noi ma la sua coltivazione non ha preso piede.

 

La coltivazione dell’avocado

Non è facile ottenere una coltivazione di avocado intensiva che dia abbondante frutta anno dopo anno.

Non solo perché questa pianta tropicale soffre se le temperature si abbassano sotto i 4° C ma anche perché molti fattori influenzano un’abbondante produzione.

Per esempio il forte vento in fase di fioritura riduce l’umidità, disidrata i fiori e quindi influenza negativamente l’impollinazione.

Anche la qualità dell’acqua è importante per una buona crescita della pianta e un’abbondante fruttificazione viene compromessa se l’acqua presenta una quantità di sodio eccessiva o una salinità non favorevole.

Riguardo alle sue esigenze idriche in generale si può dire che sono simili a quelle degli agrumi.

Anche la struttura del terreno è importante: la pianta dell’avocado predilige terreni ben drenati, di medio impasto, vulcanici, con reazione neutra o leggermente acida.

Per svilupparsi bene e produrre abbondante frutta questa pianta vuole una posizione soleggiata ma se la temperatura si alza in modo eccessivo si può avere la cascola dei piccoli frutti e se si abbassa troppo si danneggiano i fiori e i frutti.

Quindi per produrre al meglio l’avocado vuole sole caldo e temperatura costante e moderata.

Per quanto riguarda la concimazione, nella buca d’impianto è necessario mescolare al terreno un fertilizzante completo contenente fosforo (P), potassio (K) e azoto (N).

Se si vuole ottenere un’alta resa nella coltivazione dell’avocado questa concimazione va ripetuta almeno un paio di volte durante la stagione.

Durante l’inserimento del fertilizzante nel terreno occorre fare attenzione a non avvicinarsi troppo al tronco per non danneggiare l’apparato radicale superficiale che è soggetto ad attacchi fungini.

Un suolo fertile arricchito di letame ben maturo rafforza le piante e le radici e le rende meno ricettive alle malattie.

I grossi semi delle piante di avocado germinano con facilità.

Tuttavia la semina difficilmente viene impiegata per propagare quest’albero tropicale perché l’albero nato da seme può non avere le stesse caratteristiche della pianta madre e entra più tardi in produzione.

Si impiega per questi motivi la tecnica dell’innesto.

Quindi la giovane, vigorosa piantina di avocado nata da seme si innesta con un pezzo di una pianta più qualitativa che crescendo svilupperà tutte le caratteristiche dell’albero di avocado dal quale è stata presa ed entrerà prima in produzione.

Gli alberi innestati sono di rapida crescita e iniziano a produrre dopo 3 o 4 anni e i frutti, a seconda della varietà, possono maturare dalla primavera sino all’inverno.

Questi frutti hanno la caratteristica di poter rimanere sulla pianta anche mesi senza marcire e nelle coltivazioni intensive vengono raccolti un poco acerbi e poi fatti maturare dopo la raccolta.

Alcune varietà, fra cui la qualitativa e nota Hass, sono soggette al fenomeno dell’alternanza ovvero a un’annata ricca di frutti segue un anno dove la fruttificazione è scarsa o inesistente.

Per cercare di avere una buona produzione nella coltivazione dell’avocado si piantano differenti varietà che hanno tempi diversi di fioritura (tipo A e tipo B).

Questa pianta vigorosa andrebbe potata poco e in modo leggero per evitare indesiderate reazioni dell’albero.

Nelle coltivazioni intensive si riduce la chioma specialmente per quanto riguarda l’altezza per abbassare le pianta.

Così facendo si può cogliere più agevolmente la frutta ed eseguire con facilità i trattamenti che dovessero essere necessari.

Una potatura così severa, tuttavia, riduce la produzione di frutta per uno o più anni.

Il legno di questa pianta tropicale è fragile ed è pericoloso arrampicarsi sui suoi rami per potarla e raccogliere la frutta.

Nelle grandi coltivazioni intensive appositi cesti regolatori sistemati su trattori contengono gli addetti che senza pericolo si dedicano alla raccolta e alla potatura.

E’ meglio non potare in autunno ma ritardare la potatura durante la primavera prima della ripresa vegetativa quando la temperatura è stabile e non si temono più pericolosi abbassamenti.

A motivo del loro vigore le piante di avocado nel frutteto devono essere ben distanziate e se per alcune varietà a sviluppo ridotto un sesto d’impianto 6×5 è sufficiente, per altre più vigorose occorre arrivare a 8×8.

 

Tre grandi famiglie e più di 400 varietà

Nel mondo ci sono più di 400 varietà di avocado che si dividono in 3 grandi famiglie:

– la messicana a frutto piccolo che è la più tollerante al freddo

– l’antillana che come la messicana produce frutti che maturano nel periodo estivo autunnale

– la guatemalteca che racchiude le cultivar con i frutti che giungono a maturazione in inverno e a primavera.

La scelta della varietà è molto importante per una buona riuscita della coltivazione  dell’avocado e non è una scelta facile per il gran numero di varietà esistenti che si arricchisce spesso di nuove cultivar.

Questa ricca scelta è dovuta all’importanza che ha questo frutto a livello mondiale e ai grossi interessi commerciali che muove.

Mi limiterò in questo articolo a descrivere brevemente le 3 principali varietà coltivate che hanno dato buona prova di sé anche nei terreni siciliani.

Hass

Razza Guatemalteca  Gruppo fiorale di tipo A

Per la sua produttività e l’elevata qualità del suo frutto questa è una delle cultivar più  coltivate che anche in Sicilia ha dato ottimi risultati.

L’albero è alto e vigoroso e in terreni ottimali, fertili e ben drenati, può raggiungere dimensioni imponenti che è consigliabile ridurre con una potatura severa sin da quando è giovane.

Produce un frutto di forma piriforme, di peso sui 200-300 g, con pelle rugosa che si pela con facilità ed è di spessore medio.

A maturità il suo colore è verde scuro mentre la polpa, di eccellente qualità, ha un colore giallo chiaro, non ha fibra e possiede un contenuto di olio che va dal 18 al 22%.

Anche se il frutto può rimanere sulla pianta per diverso tempo senza danneggiarsi occorre eseguire una raccolta scalare non oltre il mese di aprile per non danneggiare la produzione dell’anno seguente.

In Sicilia la sua raccolta va da dicembre a maggio.

Questo frutto è molto ricercato sul mercato non solo per l’eccellente sua qualità ma anche perché possiede una buona resistenza ai trasporti.

Bacon

Ibrido Messicano x Guatemalteco  Gruppo fiorale di tipo B

La pianta di questa cultivar è alta, vigorosa e resiste bene ai freddi, ha la tendenza a produrre nella parte alta.

Produce frutti ovali che hanno un peso dai 250 ai 350 gr, sono di colore verde con una buccia liscia e sottile che si pela con facilità.

La polpa è saporita e leggermente fibrosa con un contenuto di olio che si attesta sul 18%.

In Sicilia si raccoglie a novembre dicembre.

Rincon

Ibrido Messicano x Guatemalteco  Gruppo fiorale di tipo A.

L’albero è di taglia ridotta, paragonabile come dimensioni a quelle di una pianta di agrumi, è resistente al vento una caratteristica questa molto apprezzata dai coltivatori.

Inoltre ha una precoce messa a frutto e un’alta produttività che nelle annate di forte produzione potrebbe tradursi con un certo numero di frutti di piccola pezzatura.

Produce frutti di forma piriforme, dal peso di 200-300 gr., di colore verde vivo a maturazione e di eccellente qualità.

La buccia liscia e sottile si pela con facilità e la polpa ha un contenuto di olio intorno al 18%.

La raccolta è facilitata dalle ridotte dimensioni della pianta e si svolge dall’inverno inoltrato sino alla primavera.

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Proprietà dell’avocado

L’avocado è l’unico alimento che è classificato sia come frutta,per la sua origine, sia come vegetale, per il suo uso culinario, sia come grasso, per il suo contenuto nutrizionale.

La sua principale caratteristica è il suo alto contenuto di grassi “buoni”, Omega 3 e grassi insaturi, che a seconda della varietà oscillano fra il 10 e il 30%.

Per il popolo sudamericano il ruolo di questo frutto, per il suo alto contenuto di grassi, è simile a quello  delle olive per i popoli Europei.

Inoltre questo benefico frutto è ricchissimo di vitamine, contiene infatti la vitamina A, le vitamine del gruppo B, la D, la E e la K ed è raro trovare tutte queste differenti vitamine in un unico frutto.

Ma non finisce qui perché l’avocado, in ogni 100 g di polpa, è ricco di fibre alimentari, il 6,6 %, di zuccheri, il 7%, di grassi, il 14% e contiene  circa il 2% di proteine.

L’acqua  è preponderante, il 73%, ma notevole è anche il contenuto di cenere che per ogni 100 g risulta essere del 1,5%.

Sono numerosi  i minerali presenti in questo frutto come il fosforo, il magnesio e il potassio paragonabile come quantità a quello contenuto in 3 banane.

Vediamo adesso in sintesi le tante proprietà di questo frutto straordinario.

  • Amico del cuore

Grazie al suo notevole contenuto di grassi “buoni” è in grado di contrastare il colesterolo “cattivo” e  la formazione di pericolose placche all’interno del sistema circolatorio prevenendo così l’arteriosclerosi.

L’avocado è uno dei frutti che più di tanti altri aiuta a mantenere il cuore e la circolazione sani e sgombri da pericolose scorie riducendo il rischio di malattie cardiache e di infarto.

  •  Nemico dei radicali liberi

I radicali liberi sono dannose tossine che intasano l’organismo.

L’avocado con le potenti sostanze antiossidanti che contiene purifica l’organismo e  contrasta i radicali liberi.

  • Contrasta l’invecchiamento cellulare

L’avocado è ricco di vitamina A e E forti antiossidanti che combattono invecchiamento cellulare.

Aiutano a mantenere la pelle elastica e giovane prevenendo le rughe.

  • Favorisce l’assorbimento del calcio e del fosforo.

Questo frutto, grazie al suo notevole contenuto di vitamina D,  favorisce l’assorbimento di calcio e di fosforo per questo motivo  le ossa e i denti rimangono più forti e sani.

  • Protegge la vista e stimola le difese immunitarie

L’avocado contiene in un’ottima percentuale la vitamina A che protegge l’organo visivo e migliora la visione notturna.

La vitamina A, potente antiossidante, stimola le difese immunitarie  dell’organismo ed è indicata per patologie dovute a difetti o alterazioni del sistema immunitario.

  • Potente antiinfiammatorio

L’avocado è un noto antiinfiammatorio molto utile per il nostro organismo.

Questa sua proprietà gli deriva non solo dai grassi mono-insaturi, che contiene in abbondanza, ma anche dalla notevole varietà di carotenoidi racchiusi nella polpa di colore verde scuro che si trova appena sotto la buccia.

Questo gruppo di potenti sostanze antiossidanti includono non solo il beta-carotene e la luteina ma anche carotenoidi meno conosciuti che ancora oggi sono oggetto di studio.

  • Prezioso aiuto per le gestanti

L’avocado è ricco  di acido folico una sostanza molto utile per le donne in attesa di un bimbo perché contribuisce a uno sviluppo sano e armonioso del feto.

  • Contro la depressione

Questo frutto consumato regolarmente aiuta le persone soggette a stati depressivi e tiene sotto controllo il nervosismo e lo stress.

  • L’avocado favorisce l’assorbimento degli altri cibi

Questo frutto ha una particolare proprietà,  aiuta il corpo ad assorbire le sostanze nutrienti degli altri cibi.

  • Concorre a regolare i livelli di glucosio

Una delle ultime caratteristiche  scoperta in questo frutto così benefico è che ha la capacità di rallentare il glucosio a livello intestinale e quindi  contribuisce a regolare il livello di glucosio nel sangue.

  • L’avocado è ricco di fibre

Infatti in un frutto di dimensioni medie troviamo ben 10 g di fibra che sazia e regola le funzioni intestinali

Controindicazioni

Chi soffre di insufficienza renale dovrebbe astenersi dal mangiare  l’avocado a causa della sua ricchezza di potassio.

Questi pazienti prima di ingerirlo è bene che consultino il loro medico curante.

Sono molte le piante che donano frutti ricchi di qualità.

C’è un albero tropicale che produce un frutto che non viene apprezzato mentre invece è ricercato il suo seme e l’involucro che lo protegge che costituiscono una fra le spezie più note e benefiche.

Si tratta della noce moscata di cui si impiega il seme essiccato e il macis l’involucro rosso che lo avvolge.

Caso unico fra le spezie questo imponente e sempreverde albero tropicale produce ben due spezie ben distinte e molto ricercate.

Conclusioni

L’avocado è un frutto veramente benefico nonché delizioso al palato da non farsi mancare.

Ti consiglio di acquistare solo avocado di qualità anche se più cari perché prima di giungere sulle nostre tavole questi frutti, raccolti in paesi tropicali, hanno fatto un lungo viaggio.

Se ti è possibile compra gli avocado siciliani più vicini a noi e di eccellente qualità.

Certo i frutti migliori sono quelli raccolti dalle proprie piante ma non è facile avere dei gustosi avocado e solo pochi fortunati appassionati possono godere di simili prelibatezze.

Se appena ti è possibile inizia la coltivazione dell’avocado potrai così coglierne tutti i benefici.

Il frutto dell’avocado non è molto adatto per chi deve perdere peso anche se la questione è controversa.

Alcuni esperti ritengono che una sua moderata assunzione aiuti il dimagrimento a causa della sazietà che induce dovuta al forte contenuto di fibra.

In ogni caso l’apporto calorico non è da poco infatti 100 g di questo frutto danno 230 calorie.

In alcuni paesi sudamericani è consuetudine condire l’insalata con fettine di avocado tagliate sottili senza mettere olio o altro condimento.

E’ il suo benefico grasso che insaporirà la verdura in modo insolito e molto gustoso.

Gli antichi Aztechi consumavano l’avocado credendo che avesse proprietà afrodisiache che oggi non sono state provate.

Però nulla vieta di allestire un piattino con fettine di avocado  in una romantica cenetta.

Forse non sarà afrodisiaco come credevano gli antichi popoli sudamericani ma indubbiamente un frutto così calorico e gustoso predispone gli amorosi sensi.

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